di Leonardo Alfatti Appetiti
Sono 5.500 gli abruzzesi che hanno redatto sinora la Disposizione anticipata di trattamento, strumento in realtà poco conosciuto malgrado sia in vigore dal 2018. Compilando tale modulo si può scegliere liberamente come essere curati se e quando ci si dovesse ammalare gravemente.
Il dato è stato reso pubblico dall’Associazione Luca Coscioni, che nei mesi scorsi ha condotto un’indagine su tutta Italia. Soltanto lo 0,4% degli italiani (185.500) ha colto sinora questa opportunità, affidata alle campagne di informazione dell’Associazione Luca Coscioni, di cui l’ultima, nella recente settimana di sensibilizzazione dedicata al tema, è stata affidata alla voce di Giobbe Covatta. Lo Stato pare poco interessato a promuovere uno strumento che pure è consentito dalla legge e investe i diritti fondamentali della persona e in primis quello alla salute. Sarebbe necessario, altresì, portare la questione del testamento biologico in Parlamento per riconsiderarla e normarla in maniera più puntuale.
Ma su questo tema, sicuramente delicato, appare alquanto improbabile che le forze politiche possano trovare concordemente una soluzione.