Ho sempre creduto che la politica sia lo strumento delle soluzioni. Sin dal terremoto di Amatrice sono intervenuto a gran voce sulla necessità di una misura che mettesse in sicurezza i territori più fragili a partire dall’Appenino centrale. Per fare questo c’era e c’è ancora bisogno di una programmazione pluriennale, secondo precisi step temporali, magari triennali, che avesse come priorità le criticità del patrimonio edilizio dei territori ad alto rischio sismico, del patrimonio afferente all’edilizia residenziale pubblica, di quello che compone le periferie suburbane.
Il super bonus 110% ha rappresentato e rappresenta un grande volano per i territori, ma ha svelato anche profonde criticità che necessitano di celerità e concretezza. Basti pensare alla cessione del credito vera spada di damocle sui contratti stipulati e sulle imprese edili coinvolte.
La scelta della cessione del credito infatti rischia di creare contenziosi mostruosi nei prossimi anni e rappresenta un vero tradimento da parte dello Stato ai propri cittadini. Non rendersi conto di questa realtà mette a rischio imprese, aziende, studi professionali, nonché i posti di lavoro connessi.
A tal proposito stanno cominciando a prendere piede in Italia misure interessanti da parte degli Enti territoriali come quelle dell’acquisto del credito d’imposta relativo al super bonus 110 e agli altri bonus edilizi concessi negli ultimi anni. Il primo ente pubblico a muoversi è stata la Provincia di Treviso ma anche in ambito regionale ci sono stati movimenti importanti come il Consiglio regionale della Sardegna che ha proposto l’acquisto dei crediti legati al Superbonus, la realizzazione di una piattaforma informatica per monitorare i crediti e mettere in contatto domanda e offerta, l’istituzione di un fondo di garanzia per favorire credito bancario alle aziende che hanno crediti fiscali bloccati nei cassetti.
Proprio per questo ho voluto rendermi promotore come amministratore regionale di una risoluzione che possa essere una moral suason per una legge regionale abruzzese apripista nei nostri territori per l’acquisto del credito di super bonus 110% e altri bonus edilizi e che possa creare anche condizioni di monitoraggio e di attuazione attraverso la società in House Fira SpA. Il bonus potrebbe essere utilizzato in compensazione rispetto ai crediti fiscali maturati dalla Regione stessa.
L’allarme più volte lanciato dall’ANCE su super bonus 110% non può rimanere inascoltato, ma deve renderci consapevoli che è una battaglia trasversale che deve vederci tutti dalla stessa parte, con la velocità che gli abruzzesi meritano.
Pierpaolo Pietrucci – consigliere regionale PD