“Una scelta di potere quella di sostituire con un nome di Fratelli d’Italia quello del commissario Giovanni Legnini e discutibile perché di fatto il Governo così ha scelto di rilanciare l’Ente commissariale della ricostruzione, alla vigilia dell’uscita dal commissariamento a cui stava portando proprio il lavoro straordinario compiuto da Legnini in questi tre anni. Un obiettivo quasi centrato, che presto avrebbe potuto vedere riconsegnate alle municipalità azioni e scelte e che con la nomina di Guido Castelli siamo certi non si realizzerà a breve. Ringraziamo Legnini che con la sua competenza in questi tre anni ha saputo riattivare il dialogo istituzionale oltre ai cantieri più delicati e difficili, tanto da ricevere apprezzamenti trasversali dalle comunità e dalle varie Amministrazioni, nonché dall’attuale Governo, che lo ha indicato come commissario dell’emergenza a Ischia”, così i consiglieri regionali dei gruppi Pd, Legnini Presidente, Gruppo Misto e Abruzzo in Comune.
“A fronte di tutto ciò non comprendiamo le ragioni della sua sostituzione, che se risponde a logiche politiche, di fatto sospende un processo efficace ed efficiente a favore di aree che solo oggi stanno conoscendo una vera rinascita – riprendono i consiglieri Silvio Paolucci, Dino Pepe, Antonio Blasioli, Pierpaolo Pietrucci, Americo Di Benedetto, Marianna Scoccia e Sandro Mariani – Un impegno che, partendo da una situazione difficile e piena di problemi, ha portato risultati concreti e tangibili anche alla luce delle maggiori possibilità arrivate con il fondo complementare del PNRR di cui è stato promotore e che renderanno di certo più facile e meno complesso il lavoro di chi oggi prenderà il suo posto, avendo a disposizione il metodo costruito da Legnini sul campo, insieme alla comunità istituzionale delle realtà distrutte, colpite e interessate dal sisma”.
Fina prosegue: “Nell’interesse delle popolazioni del cratere non possiamo quindi che augurare buon lavoro a Castelli, e auspicare che lo conduca nel migliore dei modi. La scelta di non ascoltare le voci che sono arrivate dal territorio, e di ignorare tutto il merito, i risultati di un lavoro in corso come quello di Legnini, sono comunque errori. Perché fanno ripiombare nel pericolo di un rallentamento un percorso che in passato, prima di Legnini, ha già subito uno stallo inaccettabile per i cittadini coinvolti, visto quello che avevano dovuto passare in occasione delle scosse sismiche del 2016 e del 2017. Ricordo di aver molto lavorato alla scelta di Legnini con l’aiuto di Nicola Zingaretti in qualità di Segretario nazionale del Pd e Presidente della Regione Lazio, Dario Franceschini come Ministro capo delegazione del Pd al Governo, l’unità granitica dei parlamentari del Pd abruzzese e di tutto il gruppo dirigente, la comprensione e il sostegno degli altri parlamentari abruzzesi di centrosinistra e del M5S, questi ultimi anche come interlocutori intermediari con l’allora Presidente del Consiglio Giuseppe Conte, la condivisione di gran parte dei partiti del centrodestra ed infine un dialogo serrato e positivo con gli altri rappresentanti di tutti i territori. Un lavoro nell’interesse delle cittadine e dei cittadini e non di un partito; lo dimostrò anche la non rivendicazione politica ma il riconoscimento unanime. Perché Legnini ha rappresentato, tra le altre cose, anche la messa a disposizione di un’esperienza istituzionale figlia dell’Abruzzo che ha dovuto subire, prima del sisma 2016-17, la tragedia del 2009 per affrontare la quale anche Legnini fu determinante. Ma questo è il primo significativo regalo del Governo Meloni: sordità totale e sdegnosa indifferenza alla richiesta dei territori, di tutti i territori del cratere, che non hanno meritato nemmeno un incontro o una risposta. Prima viene il suo partito e la composizione delle ambizioni interne”.
“Una scelta di potere quella di sostituire con un nome di Fratelli d’Italia quello del commissario Giovanni Legnini e discutibile perché di fatto il Governo così ha scelto di rilanciare l’Ente commissariale della ricostruzione, alla vigilia dell’uscita dal commissariamento a cui stava portando proprio il lavoro straordinario compiuto da Legnini in questi tre anni. Un obiettivo quasi centrato, che presto avrebbe potuto vedere riconsegnate alle municipalità azioni e scelte e che con la nomina di Guido Castelli siamo certi non si realizzerà a breve. Ringraziamo Legnini che con la sua competenza in questi tre anni ha saputo riattivare il dialogo istituzionale oltre ai cantieri più delicati e difficili, tanto da ricevere apprezzamenti trasversali dalle comunità e dalle varie Amministrazioni, nonché dall’attuale Governo, che lo ha indicato come commissario dell’emergenza a Ischia”, così i consiglieri regionali dei gruppi Pd, Legnini Presidente, Gruppo Misto e Abruzzo in Comune.
“A fronte di tutto ciò non comprendiamo le ragioni della sua sostituzione, che se risponde a logiche politiche, di fatto sospende un processo efficace ed efficiente a favore di aree che solo oggi stanno conoscendo una vera rinascita – riprendono i consiglieri Silvio Paolucci, Dino Pepe, Antonio Blasioli, Pierpaolo Pietrucci, Americo Di Benedetto, Marianna Scoccia e Sandro Mariani – Un impegno che, partendo da una situazione difficile e piena di problemi, ha portato risultati concreti e tangibili anche alla luce delle maggiori possibilità arrivate con il fondo complementare del PNRR di cui è stato promotore e che renderanno di certo più facile e meno complesso il lavoro di chi oggi prenderà il suo posto, avendo a disposizione il metodo costruito da Legnini sul campo, insieme alla comunità istituzionale delle realtà distrutte, colpite e interessate dal sisma”.
Fina prosegue: “Nell’interesse delle popolazioni del cratere non possiamo quindi che augurare buon lavoro a Castelli, e auspicare che lo conduca nel migliore dei modi. La scelta di non ascoltare le voci che sono arrivate dal territorio, e di ignorare tutto il merito, i risultati di un lavoro in corso come quello di Legnini, sono comunque errori. Perché fanno ripiombare nel pericolo di un rallentamento un percorso che in passato, prima di Legnini, ha già subito uno stallo inaccettabile per i cittadini coinvolti, visto quello che avevano dovuto passare in occasione delle scosse sismiche del 2016 e del 2017. Ricordo di aver molto lavorato alla scelta di Legnini con l’aiuto di Nicola Zingaretti in qualità di Segretario nazionale del Pd e Presidente della Regione Lazio, Dario Franceschini come Ministro capo delegazione del Pd al Governo, l’unità granitica dei parlamentari del Pd abruzzese e di tutto il gruppo dirigente, la comprensione e il sostegno degli altri parlamentari abruzzesi di centrosinistra e del M5S, questi ultimi anche come interlocutori intermediari con l’allora Presidente del Consiglio Giuseppe Conte, la condivisione di gran parte dei partiti del centrodestra ed infine un dialogo serrato e positivo con gli altri rappresentanti di tutti i territori. Un lavoro nell’interesse delle cittadine e dei cittadini e non di un partito; lo dimostrò anche la non rivendicazione politica ma il riconoscimento unanime. Perché Legnini ha rappresentato, tra le altre cose, anche la messa a disposizione di un’esperienza istituzionale figlia dell’Abruzzo che ha dovuto subire, prima del sisma 2016-17, la tragedia del 2009 per affrontare la quale anche Legnini fu determinante. Ma questo è il primo significativo regalo del Governo Meloni: sordità totale e sdegnosa indifferenza alla richiesta dei territori, di tutti i territori del cratere, che non hanno meritato nemmeno un incontro o una risposta. Prima viene il suo partito e la composizione delle ambizioni interne”.
“Una scelta di potere quella di sostituire con un nome di Fratelli d’Italia quello del commissario Giovanni Legnini e discutibile perché di fatto il Governo così ha scelto di rilanciare l’Ente commissariale della ricostruzione, alla vigilia dell’uscita dal commissariamento a cui stava portando proprio il lavoro straordinario compiuto da Legnini in questi tre anni. Un obiettivo quasi centrato, che presto avrebbe potuto vedere riconsegnate alle municipalità azioni e scelte e che con la nomina di Guido Castelli siamo certi non si realizzerà a breve. Ringraziamo Legnini che con la sua competenza in questi tre anni ha saputo riattivare il dialogo istituzionale oltre ai cantieri più delicati e difficili, tanto da ricevere apprezzamenti trasversali dalle comunità e dalle varie Amministrazioni, nonché dall’attuale Governo, che lo ha indicato come commissario dell’emergenza a Ischia”, così i consiglieri regionali dei gruppi Pd, Legnini Presidente, Gruppo Misto e Abruzzo in Comune.
“A fronte di tutto ciò non comprendiamo le ragioni della sua sostituzione, che se risponde a logiche politiche, di fatto sospende un processo efficace ed efficiente a favore di aree che solo oggi stanno conoscendo una vera rinascita – riprendono i consiglieri Silvio Paolucci, Dino Pepe, Antonio Blasioli, Pierpaolo Pietrucci, Americo Di Benedetto, Marianna Scoccia e Sandro Mariani – Un impegno che, partendo da una situazione difficile e piena di problemi, ha portato risultati concreti e tangibili anche alla luce delle maggiori possibilità arrivate con il fondo complementare del PNRR di cui è stato promotore e che renderanno di certo più facile e meno complesso il lavoro di chi oggi prenderà il suo posto, avendo a disposizione il metodo costruito da Legnini sul campo, insieme alla comunità istituzionale delle realtà distrutte, colpite e interessate dal sisma”.
Fina prosegue: “Nell’interesse delle popolazioni del cratere non possiamo quindi che augurare buon lavoro a Castelli, e auspicare che lo conduca nel migliore dei modi. La scelta di non ascoltare le voci che sono arrivate dal territorio, e di ignorare tutto il merito, i risultati di un lavoro in corso come quello di Legnini, sono comunque errori. Perché fanno ripiombare nel pericolo di un rallentamento un percorso che in passato, prima di Legnini, ha già subito uno stallo inaccettabile per i cittadini coinvolti, visto quello che avevano dovuto passare in occasione delle scosse sismiche del 2016 e del 2017. Ricordo di aver molto lavorato alla scelta di Legnini con l’aiuto di Nicola Zingaretti in qualità di Segretario nazionale del Pd e Presidente della Regione Lazio, Dario Franceschini come Ministro capo delegazione del Pd al Governo, l’unità granitica dei parlamentari del Pd abruzzese e di tutto il gruppo dirigente, la comprensione e il sostegno degli altri parlamentari abruzzesi di centrosinistra e del M5S, questi ultimi anche come interlocutori intermediari con l’allora Presidente del Consiglio Giuseppe Conte, la condivisione di gran parte dei partiti del centrodestra ed infine un dialogo serrato e positivo con gli altri rappresentanti di tutti i territori. Un lavoro nell’interesse delle cittadine e dei cittadini e non di un partito; lo dimostrò anche la non rivendicazione politica ma il riconoscimento unanime. Perché Legnini ha rappresentato, tra le altre cose, anche la messa a disposizione di un’esperienza istituzionale figlia dell’Abruzzo che ha dovuto subire, prima del sisma 2016-17, la tragedia del 2009 per affrontare la quale anche Legnini fu determinante. Ma questo è il primo significativo regalo del Governo Meloni: sordità totale e sdegnosa indifferenza alla richiesta dei territori, di tutti i territori del cratere, che non hanno meritato nemmeno un incontro o una risposta. Prima viene il suo partito e la composizione delle ambizioni interne”.
“Una scelta di potere quella di sostituire con un nome di Fratelli d’Italia quello del commissario Giovanni Legnini e discutibile perché di fatto il Governo così ha scelto di rilanciare l’Ente commissariale della ricostruzione, alla vigilia dell’uscita dal commissariamento a cui stava portando proprio il lavoro straordinario compiuto da Legnini in questi tre anni. Un obiettivo quasi centrato, che presto avrebbe potuto vedere riconsegnate alle municipalità azioni e scelte e che con la nomina di Guido Castelli siamo certi non si realizzerà a breve. Ringraziamo Legnini che con la sua competenza in questi tre anni ha saputo riattivare il dialogo istituzionale oltre ai cantieri più delicati e difficili, tanto da ricevere apprezzamenti trasversali dalle comunità e dalle varie Amministrazioni, nonché dall’attuale Governo, che lo ha indicato come commissario dell’emergenza a Ischia”, così i consiglieri regionali dei gruppi Pd, Legnini Presidente, Gruppo Misto e Abruzzo in Comune.
“A fronte di tutto ciò non comprendiamo le ragioni della sua sostituzione, che se risponde a logiche politiche, di fatto sospende un processo efficace ed efficiente a favore di aree che solo oggi stanno conoscendo una vera rinascita – riprendono i consiglieri Silvio Paolucci, Dino Pepe, Antonio Blasioli, Pierpaolo Pietrucci, Americo Di Benedetto, Marianna Scoccia e Sandro Mariani – Un impegno che, partendo da una situazione difficile e piena di problemi, ha portato risultati concreti e tangibili anche alla luce delle maggiori possibilità arrivate con il fondo complementare del PNRR di cui è stato promotore e che renderanno di certo più facile e meno complesso il lavoro di chi oggi prenderà il suo posto, avendo a disposizione il metodo costruito da Legnini sul campo, insieme alla comunità istituzionale delle realtà distrutte, colpite e interessate dal sisma”.
Fina prosegue: “Nell’interesse delle popolazioni del cratere non possiamo quindi che augurare buon lavoro a Castelli, e auspicare che lo conduca nel migliore dei modi. La scelta di non ascoltare le voci che sono arrivate dal territorio, e di ignorare tutto il merito, i risultati di un lavoro in corso come quello di Legnini, sono comunque errori. Perché fanno ripiombare nel pericolo di un rallentamento un percorso che in passato, prima di Legnini, ha già subito uno stallo inaccettabile per i cittadini coinvolti, visto quello che avevano dovuto passare in occasione delle scosse sismiche del 2016 e del 2017. Ricordo di aver molto lavorato alla scelta di Legnini con l’aiuto di Nicola Zingaretti in qualità di Segretario nazionale del Pd e Presidente della Regione Lazio, Dario Franceschini come Ministro capo delegazione del Pd al Governo, l’unità granitica dei parlamentari del Pd abruzzese e di tutto il gruppo dirigente, la comprensione e il sostegno degli altri parlamentari abruzzesi di centrosinistra e del M5S, questi ultimi anche come interlocutori intermediari con l’allora Presidente del Consiglio Giuseppe Conte, la condivisione di gran parte dei partiti del centrodestra ed infine un dialogo serrato e positivo con gli altri rappresentanti di tutti i territori. Un lavoro nell’interesse delle cittadine e dei cittadini e non di un partito; lo dimostrò anche la non rivendicazione politica ma il riconoscimento unanime. Perché Legnini ha rappresentato, tra le altre cose, anche la messa a disposizione di un’esperienza istituzionale figlia dell’Abruzzo che ha dovuto subire, prima del sisma 2016-17, la tragedia del 2009 per affrontare la quale anche Legnini fu determinante. Ma questo è il primo significativo regalo del Governo Meloni: sordità totale e sdegnosa indifferenza alla richiesta dei territori, di tutti i territori del cratere, che non hanno meritato nemmeno un incontro o una risposta. Prima viene il suo partito e la composizione delle ambizioni interne”.
“Una scelta di potere quella di sostituire con un nome di Fratelli d’Italia quello del commissario Giovanni Legnini e discutibile perché di fatto il Governo così ha scelto di rilanciare l’Ente commissariale della ricostruzione, alla vigilia dell’uscita dal commissariamento a cui stava portando proprio il lavoro straordinario compiuto da Legnini in questi tre anni. Un obiettivo quasi centrato, che presto avrebbe potuto vedere riconsegnate alle municipalità azioni e scelte e che con la nomina di Guido Castelli siamo certi non si realizzerà a breve. Ringraziamo Legnini che con la sua competenza in questi tre anni ha saputo riattivare il dialogo istituzionale oltre ai cantieri più delicati e difficili, tanto da ricevere apprezzamenti trasversali dalle comunità e dalle varie Amministrazioni, nonché dall’attuale Governo, che lo ha indicato come commissario dell’emergenza a Ischia”, così i consiglieri regionali dei gruppi Pd, Legnini Presidente, Gruppo Misto e Abruzzo in Comune.
“A fronte di tutto ciò non comprendiamo le ragioni della sua sostituzione, che se risponde a logiche politiche, di fatto sospende un processo efficace ed efficiente a favore di aree che solo oggi stanno conoscendo una vera rinascita – riprendono i consiglieri Silvio Paolucci, Dino Pepe, Antonio Blasioli, Pierpaolo Pietrucci, Americo Di Benedetto, Marianna Scoccia e Sandro Mariani – Un impegno che, partendo da una situazione difficile e piena di problemi, ha portato risultati concreti e tangibili anche alla luce delle maggiori possibilità arrivate con il fondo complementare del PNRR di cui è stato promotore e che renderanno di certo più facile e meno complesso il lavoro di chi oggi prenderà il suo posto, avendo a disposizione il metodo costruito da Legnini sul campo, insieme alla comunità istituzionale delle realtà distrutte, colpite e interessate dal sisma”.
Fina prosegue: “Nell’interesse delle popolazioni del cratere non possiamo quindi che augurare buon lavoro a Castelli, e auspicare che lo conduca nel migliore dei modi. La scelta di non ascoltare le voci che sono arrivate dal territorio, e di ignorare tutto il merito, i risultati di un lavoro in corso come quello di Legnini, sono comunque errori. Perché fanno ripiombare nel pericolo di un rallentamento un percorso che in passato, prima di Legnini, ha già subito uno stallo inaccettabile per i cittadini coinvolti, visto quello che avevano dovuto passare in occasione delle scosse sismiche del 2016 e del 2017. Ricordo di aver molto lavorato alla scelta di Legnini con l’aiuto di Nicola Zingaretti in qualità di Segretario nazionale del Pd e Presidente della Regione Lazio, Dario Franceschini come Ministro capo delegazione del Pd al Governo, l’unità granitica dei parlamentari del Pd abruzzese e di tutto il gruppo dirigente, la comprensione e il sostegno degli altri parlamentari abruzzesi di centrosinistra e del M5S, questi ultimi anche come interlocutori intermediari con l’allora Presidente del Consiglio Giuseppe Conte, la condivisione di gran parte dei partiti del centrodestra ed infine un dialogo serrato e positivo con gli altri rappresentanti di tutti i territori. Un lavoro nell’interesse delle cittadine e dei cittadini e non di un partito; lo dimostrò anche la non rivendicazione politica ma il riconoscimento unanime. Perché Legnini ha rappresentato, tra le altre cose, anche la messa a disposizione di un’esperienza istituzionale figlia dell’Abruzzo che ha dovuto subire, prima del sisma 2016-17, la tragedia del 2009 per affrontare la quale anche Legnini fu determinante. Ma questo è il primo significativo regalo del Governo Meloni: sordità totale e sdegnosa indifferenza alla richiesta dei territori, di tutti i territori del cratere, che non hanno meritato nemmeno un incontro o una risposta. Prima viene il suo partito e la composizione delle ambizioni interne”.
“Una scelta di potere quella di sostituire con un nome di Fratelli d’Italia quello del commissario Giovanni Legnini e discutibile perché di fatto il Governo così ha scelto di rilanciare l’Ente commissariale della ricostruzione, alla vigilia dell’uscita dal commissariamento a cui stava portando proprio il lavoro straordinario compiuto da Legnini in questi tre anni. Un obiettivo quasi centrato, che presto avrebbe potuto vedere riconsegnate alle municipalità azioni e scelte e che con la nomina di Guido Castelli siamo certi non si realizzerà a breve. Ringraziamo Legnini che con la sua competenza in questi tre anni ha saputo riattivare il dialogo istituzionale oltre ai cantieri più delicati e difficili, tanto da ricevere apprezzamenti trasversali dalle comunità e dalle varie Amministrazioni, nonché dall’attuale Governo, che lo ha indicato come commissario dell’emergenza a Ischia”, così i consiglieri regionali dei gruppi Pd, Legnini Presidente, Gruppo Misto e Abruzzo in Comune.
“A fronte di tutto ciò non comprendiamo le ragioni della sua sostituzione, che se risponde a logiche politiche, di fatto sospende un processo efficace ed efficiente a favore di aree che solo oggi stanno conoscendo una vera rinascita – riprendono i consiglieri Silvio Paolucci, Dino Pepe, Antonio Blasioli, Pierpaolo Pietrucci, Americo Di Benedetto, Marianna Scoccia e Sandro Mariani – Un impegno che, partendo da una situazione difficile e piena di problemi, ha portato risultati concreti e tangibili anche alla luce delle maggiori possibilità arrivate con il fondo complementare del PNRR di cui è stato promotore e che renderanno di certo più facile e meno complesso il lavoro di chi oggi prenderà il suo posto, avendo a disposizione il metodo costruito da Legnini sul campo, insieme alla comunità istituzionale delle realtà distrutte, colpite e interessate dal sisma”.
Fina prosegue: “Nell’interesse delle popolazioni del cratere non possiamo quindi che augurare buon lavoro a Castelli, e auspicare che lo conduca nel migliore dei modi. La scelta di non ascoltare le voci che sono arrivate dal territorio, e di ignorare tutto il merito, i risultati di un lavoro in corso come quello di Legnini, sono comunque errori. Perché fanno ripiombare nel pericolo di un rallentamento un percorso che in passato, prima di Legnini, ha già subito uno stallo inaccettabile per i cittadini coinvolti, visto quello che avevano dovuto passare in occasione delle scosse sismiche del 2016 e del 2017. Ricordo di aver molto lavorato alla scelta di Legnini con l’aiuto di Nicola Zingaretti in qualità di Segretario nazionale del Pd e Presidente della Regione Lazio, Dario Franceschini come Ministro capo delegazione del Pd al Governo, l’unità granitica dei parlamentari del Pd abruzzese e di tutto il gruppo dirigente, la comprensione e il sostegno degli altri parlamentari abruzzesi di centrosinistra e del M5S, questi ultimi anche come interlocutori intermediari con l’allora Presidente del Consiglio Giuseppe Conte, la condivisione di gran parte dei partiti del centrodestra ed infine un dialogo serrato e positivo con gli altri rappresentanti di tutti i territori. Un lavoro nell’interesse delle cittadine e dei cittadini e non di un partito; lo dimostrò anche la non rivendicazione politica ma il riconoscimento unanime. Perché Legnini ha rappresentato, tra le altre cose, anche la messa a disposizione di un’esperienza istituzionale figlia dell’Abruzzo che ha dovuto subire, prima del sisma 2016-17, la tragedia del 2009 per affrontare la quale anche Legnini fu determinante. Ma questo è il primo significativo regalo del Governo Meloni: sordità totale e sdegnosa indifferenza alla richiesta dei territori, di tutti i territori del cratere, che non hanno meritato nemmeno un incontro o una risposta. Prima viene il suo partito e la composizione delle ambizioni interne”.
“Una scelta di potere quella di sostituire con un nome di Fratelli d’Italia quello del commissario Giovanni Legnini e discutibile perché di fatto il Governo così ha scelto di rilanciare l’Ente commissariale della ricostruzione, alla vigilia dell’uscita dal commissariamento a cui stava portando proprio il lavoro straordinario compiuto da Legnini in questi tre anni. Un obiettivo quasi centrato, che presto avrebbe potuto vedere riconsegnate alle municipalità azioni e scelte e che con la nomina di Guido Castelli siamo certi non si realizzerà a breve. Ringraziamo Legnini che con la sua competenza in questi tre anni ha saputo riattivare il dialogo istituzionale oltre ai cantieri più delicati e difficili, tanto da ricevere apprezzamenti trasversali dalle comunità e dalle varie Amministrazioni, nonché dall’attuale Governo, che lo ha indicato come commissario dell’emergenza a Ischia”, così i consiglieri regionali dei gruppi Pd, Legnini Presidente, Gruppo Misto e Abruzzo in Comune.
“A fronte di tutto ciò non comprendiamo le ragioni della sua sostituzione, che se risponde a logiche politiche, di fatto sospende un processo efficace ed efficiente a favore di aree che solo oggi stanno conoscendo una vera rinascita – riprendono i consiglieri Silvio Paolucci, Dino Pepe, Antonio Blasioli, Pierpaolo Pietrucci, Americo Di Benedetto, Marianna Scoccia e Sandro Mariani – Un impegno che, partendo da una situazione difficile e piena di problemi, ha portato risultati concreti e tangibili anche alla luce delle maggiori possibilità arrivate con il fondo complementare del PNRR di cui è stato promotore e che renderanno di certo più facile e meno complesso il lavoro di chi oggi prenderà il suo posto, avendo a disposizione il metodo costruito da Legnini sul campo, insieme alla comunità istituzionale delle realtà distrutte, colpite e interessate dal sisma”.
Fina prosegue: “Nell’interesse delle popolazioni del cratere non possiamo quindi che augurare buon lavoro a Castelli, e auspicare che lo conduca nel migliore dei modi. La scelta di non ascoltare le voci che sono arrivate dal territorio, e di ignorare tutto il merito, i risultati di un lavoro in corso come quello di Legnini, sono comunque errori. Perché fanno ripiombare nel pericolo di un rallentamento un percorso che in passato, prima di Legnini, ha già subito uno stallo inaccettabile per i cittadini coinvolti, visto quello che avevano dovuto passare in occasione delle scosse sismiche del 2016 e del 2017. Ricordo di aver molto lavorato alla scelta di Legnini con l’aiuto di Nicola Zingaretti in qualità di Segretario nazionale del Pd e Presidente della Regione Lazio, Dario Franceschini come Ministro capo delegazione del Pd al Governo, l’unità granitica dei parlamentari del Pd abruzzese e di tutto il gruppo dirigente, la comprensione e il sostegno degli altri parlamentari abruzzesi di centrosinistra e del M5S, questi ultimi anche come interlocutori intermediari con l’allora Presidente del Consiglio Giuseppe Conte, la condivisione di gran parte dei partiti del centrodestra ed infine un dialogo serrato e positivo con gli altri rappresentanti di tutti i territori. Un lavoro nell’interesse delle cittadine e dei cittadini e non di un partito; lo dimostrò anche la non rivendicazione politica ma il riconoscimento unanime. Perché Legnini ha rappresentato, tra le altre cose, anche la messa a disposizione di un’esperienza istituzionale figlia dell’Abruzzo che ha dovuto subire, prima del sisma 2016-17, la tragedia del 2009 per affrontare la quale anche Legnini fu determinante. Ma questo è il primo significativo regalo del Governo Meloni: sordità totale e sdegnosa indifferenza alla richiesta dei territori, di tutti i territori del cratere, che non hanno meritato nemmeno un incontro o una risposta. Prima viene il suo partito e la composizione delle ambizioni interne”.
“Una scelta di potere quella di sostituire con un nome di Fratelli d’Italia quello del commissario Giovanni Legnini e discutibile perché di fatto il Governo così ha scelto di rilanciare l’Ente commissariale della ricostruzione, alla vigilia dell’uscita dal commissariamento a cui stava portando proprio il lavoro straordinario compiuto da Legnini in questi tre anni. Un obiettivo quasi centrato, che presto avrebbe potuto vedere riconsegnate alle municipalità azioni e scelte e che con la nomina di Guido Castelli siamo certi non si realizzerà a breve. Ringraziamo Legnini che con la sua competenza in questi tre anni ha saputo riattivare il dialogo istituzionale oltre ai cantieri più delicati e difficili, tanto da ricevere apprezzamenti trasversali dalle comunità e dalle varie Amministrazioni, nonché dall’attuale Governo, che lo ha indicato come commissario dell’emergenza a Ischia”, così i consiglieri regionali dei gruppi Pd, Legnini Presidente, Gruppo Misto e Abruzzo in Comune.
“A fronte di tutto ciò non comprendiamo le ragioni della sua sostituzione, che se risponde a logiche politiche, di fatto sospende un processo efficace ed efficiente a favore di aree che solo oggi stanno conoscendo una vera rinascita – riprendono i consiglieri Silvio Paolucci, Dino Pepe, Antonio Blasioli, Pierpaolo Pietrucci, Americo Di Benedetto, Marianna Scoccia e Sandro Mariani – Un impegno che, partendo da una situazione difficile e piena di problemi, ha portato risultati concreti e tangibili anche alla luce delle maggiori possibilità arrivate con il fondo complementare del PNRR di cui è stato promotore e che renderanno di certo più facile e meno complesso il lavoro di chi oggi prenderà il suo posto, avendo a disposizione il metodo costruito da Legnini sul campo, insieme alla comunità istituzionale delle realtà distrutte, colpite e interessate dal sisma”.
Fina prosegue: “Nell’interesse delle popolazioni del cratere non possiamo quindi che augurare buon lavoro a Castelli, e auspicare che lo conduca nel migliore dei modi. La scelta di non ascoltare le voci che sono arrivate dal territorio, e di ignorare tutto il merito, i risultati di un lavoro in corso come quello di Legnini, sono comunque errori. Perché fanno ripiombare nel pericolo di un rallentamento un percorso che in passato, prima di Legnini, ha già subito uno stallo inaccettabile per i cittadini coinvolti, visto quello che avevano dovuto passare in occasione delle scosse sismiche del 2016 e del 2017. Ricordo di aver molto lavorato alla scelta di Legnini con l’aiuto di Nicola Zingaretti in qualità di Segretario nazionale del Pd e Presidente della Regione Lazio, Dario Franceschini come Ministro capo delegazione del Pd al Governo, l’unità granitica dei parlamentari del Pd abruzzese e di tutto il gruppo dirigente, la comprensione e il sostegno degli altri parlamentari abruzzesi di centrosinistra e del M5S, questi ultimi anche come interlocutori intermediari con l’allora Presidente del Consiglio Giuseppe Conte, la condivisione di gran parte dei partiti del centrodestra ed infine un dialogo serrato e positivo con gli altri rappresentanti di tutti i territori. Un lavoro nell’interesse delle cittadine e dei cittadini e non di un partito; lo dimostrò anche la non rivendicazione politica ma il riconoscimento unanime. Perché Legnini ha rappresentato, tra le altre cose, anche la messa a disposizione di un’esperienza istituzionale figlia dell’Abruzzo che ha dovuto subire, prima del sisma 2016-17, la tragedia del 2009 per affrontare la quale anche Legnini fu determinante. Ma questo è il primo significativo regalo del Governo Meloni: sordità totale e sdegnosa indifferenza alla richiesta dei territori, di tutti i territori del cratere, che non hanno meritato nemmeno un incontro o una risposta. Prima viene il suo partito e la composizione delle ambizioni interne”.