C’era una volta il mondiale, quello che iniziava insieme all’estate con le prime abbronzature, le prime uscite al mare dove ci si organizzava per guardare le partite alla sera, magari all’aperto con birra senza limiti e cocomero fresco come se piovesse.
Le gare erano giocate in templi del calcio che hanno fatto e continuano a fare la storia. Stadi legenda dove, per i calciatori, era un onore anche solo andare in panchina se non in tribuna.
Gli spalti erano gremiti ogni sera in tv non veniva neanche il dubbio su cosa guardare,con le trasmissioni post-gare che parlavano solo ed esclusivamente di gesti atletici, gol prodezze.
Poi arriva il 2022 ed i campionati di calcio appena entrati nel vivo si fermano.
Fa freddo, le giornate sono fredde ed in montagna arrivano le prime nevicate.
Già, perché in questo clima c’è il ”mondiale” in QATAR dove gli stadi fatti di container vengono smontati appena chiuso il ciclo di gare giocate in quel posto e fra poche settimane nessuno più si ricorderà di quell’impianto sportivo dove la birra è vietata e c’è anche l’aria condizionata.
Fra partite che durano 118 minuti e spettatori pagati per assistere, ci sono polemiche solo di natura socio politica e nelle trasmissioni le gesta atletica passano in secondo piano.
A proposito, l’Argentina è campione del mondo.