di Leonardo Alfatti Appetiti
Uscito malconcio dalla sua esperienza di praticante ballerino in “Ballando con le stelle”, il fortunato format con cui da anni RaiUno ha blindato il palinsesto del sabato sera dagli assalti di Mediaset, Giampiero Mughini torna nel luogo che a lui maggiormente si adatta: la libreria. Il titolo è tutto un programma: “I rompicazzi del Novecento. Piccola guida eterodossa al pensiero pericoloso” (edito da Marsilio Editore). Il nuovo libro ha l’ambizione di raccontare i personaggi, per usare un eufemismo, “non allineati”, tra cui neanche tanto velatamente si colloca anche lui.
La galleria si apre con i due intellettuali rumeni Mircea Eliade e Emil Cioran, il quale ci ricorda che “Chi tra i 20 e i 30 anni non dice sì al fanatismo, al furore e alla demenza è un imbecille”. Mughini la rivendica, la sua “demenza”, ricordando come si diventi liberali per stanchezza e democratici per ragionamento. Da giovani, invece, il fanatismo è il pane quotidiano. Un’età in cui si cerca disperatamente un ideale per cui vivere, un po’ come accadde al padre fascista ma pur sempre “una brava persona”.
A seguire una lunga folla di vipponi – come direbbe Alfonso Signorini – sapiente mescolati: Giovanni Ansaldo, Giaime Pintor, Gianni Celati, Mick Jagger e Giuseppe Prezzolini, solo per citarne alcuni. Ai lettori l’ardua sentenza.