di Leonardo Alfatti Appetiti
In ballo c’è un milione di euro di contributo statale: la città che vincerà potrà mettere in mostra, per il periodo di un anno, i propri caratteri originali e i fattori che ne determinano lo sviluppo culturale, inteso come motore di crescita dell’intera comunità.
Per il prestigioso riconoscimento di “Capitale della cultura italiana 2025” restano in corsa 15 città italiane, tra cui ben due della provincia dell’Aquila, Pescina e Sulmona.
I progetti presentati saranno valutati con particolare riguardo alla progettazione, alla programmazione, alla capacità di condivisione con le realtà locali; qualità fondamentali affinché la cultura possa farsi volano per lo sviluppo anche economico dei territori. La partecipazione di città anche di piccole dimensioni, nelle ultime edizioni, è la conferma di come questo riconoscimento rappresenti una grande opportunità che, come dimostrano i dati, assicura ritorni in termini di visibilità, di pubblico e, quindi, anche di turismo e occasioni di sviluppo.
La città di Sulmona ha presentato il suo progetto in un convegno organizzato per il 12 novembre dalla Fondazione FS Italiane, un incontro per sottolineare i grandi benefici apportati all’economia turistica locale dalla valorizzazione del turismo ferroviario, del fascino imperdibile del viaggio lento a bordo di carrozze d’epoca. Un’esperienza che, negli ultimi anni, ha visto Sulmona epicentro dei flussi turistici sulla tratta storica chiamata “Transiberiana d’Italia”, prima linea turistica per numero di passeggeri trasportati.
L’economia del comprensorio è molto legata al treno storico, sintesi perfetta di un’offerta turistica di prossimità, un vero e proprio network del “buon vivere” a contatto con una natura incontaminata, con grande spazio alle attività all’aria aperta, con escursioni a piedi o in bici (con servizio di trasporto gratuito sul treno), lungo la vasta rete di sentieri, strade bianche e tratturi presenti attorno alla ferrovia.
Lo Stato ha investito molto sulle linee ferroviarie turistiche attraverso i fondi del Pnrr e i risultati si vedono: il treno storico porta centinaia e centinaia di turisti a Sulmona e nell’alto Sangro, una boccata d’ossigeno per il turismo nei borghi abruzzesi, molto spesso spopolati e fuori dai grandi circuiti turistici, dopo lo stop della pandemia.
La parola ora passa a Pescina, che in termini culturali, ha ottime argomentazioni!