Per l’occasione sarà allestita una mostra realizzata con articoli di giornali dei giorni successivi alla morte del grande filosofo abruzzese, scomparso a 86 anni nella sua casa di Napoli, a Palazzo Filomarino.
La mostra “Un omaggio a Benedetto Croce a settant’anni dalla sua scomparsa attraverso i giornali dell’epoca”, curata da Simona Orsello, sarà ospitata nelle Scuderie di Palazzo Sipari, a pochi passi dalla casa natale del filosofo, oggi una casa museo della Fondazione Sipari nella quale è possibile visitare i diversi ambienti in cui ha abitato la famiglia materna di Benedetto Croce.
Sulla facciata principale del Palazzo, sobrio ed imponente ad un tempo, sono collocate, ai lati del portale d’ingresso, due targhe marmoree: l’una in memoria della nascita di Benedetto Croce, avvenuta il 25 febbraio del 1866, l’altra in ricordo dell’attività svolta da suo cugino Erminio Sipari per la fondazione del Parco Nazionale d’Abruzzo, di cui quest’anno si festeggia il centenario.
Croce e Sipari in più occasioni videro intrecciarsi i loro percorsi: l’uno promuovendo la prima legge italiana a tutela del paesaggio, la Legge 778 dell’11 giugno del 1922, l’altro, in un’epoca in cui la sensibilità ambientale non era ancora particolarmente diffusa, sviluppando concetti estremamente moderni a tutela dell’ambiente e ponendosi il duplice obiettivo di realizzare la prima area protetta d’Italia a tutela del camoscio d’Abruzzo e dell’orso bruno marsicano, e quello dello sviluppo turistico del territorio.
“L’improvviso annuncio rende più acuto il cordoglio che colpisce in questo momento la Nazione per la perdita di uno dei suoi figli migliori e rende più arduo il compito di racchiudere in una breve commemorazione il ricordo e la celebrazione delle sue opere e delle sue virtù. Ricordo e celebrazione che appartengono tuttavia, prima che al Senato, all’Italia e più ancora all’intiero consorzio dei popoli civili in seno al quale, per oltre un cinquantennio, la sua fede e il suo pensiero, per il mezzo della sua prodigiosa quanto appassionata cultura, hanno operato come forza viva, suscitatrice di problemi e di esigenze, volta ad alimentare e riscattare le sopite energie dello spirito”.
Nacqui il 25 febbraio 1866 a Pescasseroli, paesetto della provincia d’Aquila. Mio padre, Pasquale, era di famiglia abruzzese, trapiantatasi a Napoli nella generazione precedente.
Mio nonno, Benedetto, era magistrato, e morì in Napoli nel 1852, consigliere della Corte Suprema di Giustizia.
Mia madre, Luisa Sipari, era di Pescasseroli; e quivi essendosi ritirata col marito nel 1866 durante l’epidemia colerica di Napoli, nacqui io, terzogenito (essendo stato preceduto da un maschio e da una femmina che morirono bambini).”
Per l’occasione sarà allestita una mostra realizzata con articoli di giornali dei giorni successivi alla morte del grande filosofo abruzzese, scomparso a 86 anni nella sua casa di Napoli, a Palazzo Filomarino.
La mostra “Un omaggio a Benedetto Croce a settant’anni dalla sua scomparsa attraverso i giornali dell’epoca”, curata da Simona Orsello, sarà ospitata nelle Scuderie di Palazzo Sipari, a pochi passi dalla casa natale del filosofo, oggi una casa museo della Fondazione Sipari nella quale è possibile visitare i diversi ambienti in cui ha abitato la famiglia materna di Benedetto Croce.
Sulla facciata principale del Palazzo, sobrio ed imponente ad un tempo, sono collocate, ai lati del portale d’ingresso, due targhe marmoree: l’una in memoria della nascita di Benedetto Croce, avvenuta il 25 febbraio del 1866, l’altra in ricordo dell’attività svolta da suo cugino Erminio Sipari per la fondazione del Parco Nazionale d’Abruzzo, di cui quest’anno si festeggia il centenario.
Croce e Sipari in più occasioni videro intrecciarsi i loro percorsi: l’uno promuovendo la prima legge italiana a tutela del paesaggio, la Legge 778 dell’11 giugno del 1922, l’altro, in un’epoca in cui la sensibilità ambientale non era ancora particolarmente diffusa, sviluppando concetti estremamente moderni a tutela dell’ambiente e ponendosi il duplice obiettivo di realizzare la prima area protetta d’Italia a tutela del camoscio d’Abruzzo e dell’orso bruno marsicano, e quello dello sviluppo turistico del territorio.
“L’improvviso annuncio rende più acuto il cordoglio che colpisce in questo momento la Nazione per la perdita di uno dei suoi figli migliori e rende più arduo il compito di racchiudere in una breve commemorazione il ricordo e la celebrazione delle sue opere e delle sue virtù. Ricordo e celebrazione che appartengono tuttavia, prima che al Senato, all’Italia e più ancora all’intiero consorzio dei popoli civili in seno al quale, per oltre un cinquantennio, la sua fede e il suo pensiero, per il mezzo della sua prodigiosa quanto appassionata cultura, hanno operato come forza viva, suscitatrice di problemi e di esigenze, volta ad alimentare e riscattare le sopite energie dello spirito”.
Nacqui il 25 febbraio 1866 a Pescasseroli, paesetto della provincia d’Aquila. Mio padre, Pasquale, era di famiglia abruzzese, trapiantatasi a Napoli nella generazione precedente.
Mio nonno, Benedetto, era magistrato, e morì in Napoli nel 1852, consigliere della Corte Suprema di Giustizia.
Mia madre, Luisa Sipari, era di Pescasseroli; e quivi essendosi ritirata col marito nel 1866 durante l’epidemia colerica di Napoli, nacqui io, terzogenito (essendo stato preceduto da un maschio e da una femmina che morirono bambini).”
Per l’occasione sarà allestita una mostra realizzata con articoli di giornali dei giorni successivi alla morte del grande filosofo abruzzese, scomparso a 86 anni nella sua casa di Napoli, a Palazzo Filomarino.
La mostra “Un omaggio a Benedetto Croce a settant’anni dalla sua scomparsa attraverso i giornali dell’epoca”, curata da Simona Orsello, sarà ospitata nelle Scuderie di Palazzo Sipari, a pochi passi dalla casa natale del filosofo, oggi una casa museo della Fondazione Sipari nella quale è possibile visitare i diversi ambienti in cui ha abitato la famiglia materna di Benedetto Croce.
Sulla facciata principale del Palazzo, sobrio ed imponente ad un tempo, sono collocate, ai lati del portale d’ingresso, due targhe marmoree: l’una in memoria della nascita di Benedetto Croce, avvenuta il 25 febbraio del 1866, l’altra in ricordo dell’attività svolta da suo cugino Erminio Sipari per la fondazione del Parco Nazionale d’Abruzzo, di cui quest’anno si festeggia il centenario.
Croce e Sipari in più occasioni videro intrecciarsi i loro percorsi: l’uno promuovendo la prima legge italiana a tutela del paesaggio, la Legge 778 dell’11 giugno del 1922, l’altro, in un’epoca in cui la sensibilità ambientale non era ancora particolarmente diffusa, sviluppando concetti estremamente moderni a tutela dell’ambiente e ponendosi il duplice obiettivo di realizzare la prima area protetta d’Italia a tutela del camoscio d’Abruzzo e dell’orso bruno marsicano, e quello dello sviluppo turistico del territorio.
“L’improvviso annuncio rende più acuto il cordoglio che colpisce in questo momento la Nazione per la perdita di uno dei suoi figli migliori e rende più arduo il compito di racchiudere in una breve commemorazione il ricordo e la celebrazione delle sue opere e delle sue virtù. Ricordo e celebrazione che appartengono tuttavia, prima che al Senato, all’Italia e più ancora all’intiero consorzio dei popoli civili in seno al quale, per oltre un cinquantennio, la sua fede e il suo pensiero, per il mezzo della sua prodigiosa quanto appassionata cultura, hanno operato come forza viva, suscitatrice di problemi e di esigenze, volta ad alimentare e riscattare le sopite energie dello spirito”.
Nacqui il 25 febbraio 1866 a Pescasseroli, paesetto della provincia d’Aquila. Mio padre, Pasquale, era di famiglia abruzzese, trapiantatasi a Napoli nella generazione precedente.
Mio nonno, Benedetto, era magistrato, e morì in Napoli nel 1852, consigliere della Corte Suprema di Giustizia.
Mia madre, Luisa Sipari, era di Pescasseroli; e quivi essendosi ritirata col marito nel 1866 durante l’epidemia colerica di Napoli, nacqui io, terzogenito (essendo stato preceduto da un maschio e da una femmina che morirono bambini).”
Per l’occasione sarà allestita una mostra realizzata con articoli di giornali dei giorni successivi alla morte del grande filosofo abruzzese, scomparso a 86 anni nella sua casa di Napoli, a Palazzo Filomarino.
La mostra “Un omaggio a Benedetto Croce a settant’anni dalla sua scomparsa attraverso i giornali dell’epoca”, curata da Simona Orsello, sarà ospitata nelle Scuderie di Palazzo Sipari, a pochi passi dalla casa natale del filosofo, oggi una casa museo della Fondazione Sipari nella quale è possibile visitare i diversi ambienti in cui ha abitato la famiglia materna di Benedetto Croce.
Sulla facciata principale del Palazzo, sobrio ed imponente ad un tempo, sono collocate, ai lati del portale d’ingresso, due targhe marmoree: l’una in memoria della nascita di Benedetto Croce, avvenuta il 25 febbraio del 1866, l’altra in ricordo dell’attività svolta da suo cugino Erminio Sipari per la fondazione del Parco Nazionale d’Abruzzo, di cui quest’anno si festeggia il centenario.
Croce e Sipari in più occasioni videro intrecciarsi i loro percorsi: l’uno promuovendo la prima legge italiana a tutela del paesaggio, la Legge 778 dell’11 giugno del 1922, l’altro, in un’epoca in cui la sensibilità ambientale non era ancora particolarmente diffusa, sviluppando concetti estremamente moderni a tutela dell’ambiente e ponendosi il duplice obiettivo di realizzare la prima area protetta d’Italia a tutela del camoscio d’Abruzzo e dell’orso bruno marsicano, e quello dello sviluppo turistico del territorio.
“L’improvviso annuncio rende più acuto il cordoglio che colpisce in questo momento la Nazione per la perdita di uno dei suoi figli migliori e rende più arduo il compito di racchiudere in una breve commemorazione il ricordo e la celebrazione delle sue opere e delle sue virtù. Ricordo e celebrazione che appartengono tuttavia, prima che al Senato, all’Italia e più ancora all’intiero consorzio dei popoli civili in seno al quale, per oltre un cinquantennio, la sua fede e il suo pensiero, per il mezzo della sua prodigiosa quanto appassionata cultura, hanno operato come forza viva, suscitatrice di problemi e di esigenze, volta ad alimentare e riscattare le sopite energie dello spirito”.
Nacqui il 25 febbraio 1866 a Pescasseroli, paesetto della provincia d’Aquila. Mio padre, Pasquale, era di famiglia abruzzese, trapiantatasi a Napoli nella generazione precedente.
Mio nonno, Benedetto, era magistrato, e morì in Napoli nel 1852, consigliere della Corte Suprema di Giustizia.
Mia madre, Luisa Sipari, era di Pescasseroli; e quivi essendosi ritirata col marito nel 1866 durante l’epidemia colerica di Napoli, nacqui io, terzogenito (essendo stato preceduto da un maschio e da una femmina che morirono bambini).”
Per l’occasione sarà allestita una mostra realizzata con articoli di giornali dei giorni successivi alla morte del grande filosofo abruzzese, scomparso a 86 anni nella sua casa di Napoli, a Palazzo Filomarino.
La mostra “Un omaggio a Benedetto Croce a settant’anni dalla sua scomparsa attraverso i giornali dell’epoca”, curata da Simona Orsello, sarà ospitata nelle Scuderie di Palazzo Sipari, a pochi passi dalla casa natale del filosofo, oggi una casa museo della Fondazione Sipari nella quale è possibile visitare i diversi ambienti in cui ha abitato la famiglia materna di Benedetto Croce.
Sulla facciata principale del Palazzo, sobrio ed imponente ad un tempo, sono collocate, ai lati del portale d’ingresso, due targhe marmoree: l’una in memoria della nascita di Benedetto Croce, avvenuta il 25 febbraio del 1866, l’altra in ricordo dell’attività svolta da suo cugino Erminio Sipari per la fondazione del Parco Nazionale d’Abruzzo, di cui quest’anno si festeggia il centenario.
Croce e Sipari in più occasioni videro intrecciarsi i loro percorsi: l’uno promuovendo la prima legge italiana a tutela del paesaggio, la Legge 778 dell’11 giugno del 1922, l’altro, in un’epoca in cui la sensibilità ambientale non era ancora particolarmente diffusa, sviluppando concetti estremamente moderni a tutela dell’ambiente e ponendosi il duplice obiettivo di realizzare la prima area protetta d’Italia a tutela del camoscio d’Abruzzo e dell’orso bruno marsicano, e quello dello sviluppo turistico del territorio.
“L’improvviso annuncio rende più acuto il cordoglio che colpisce in questo momento la Nazione per la perdita di uno dei suoi figli migliori e rende più arduo il compito di racchiudere in una breve commemorazione il ricordo e la celebrazione delle sue opere e delle sue virtù. Ricordo e celebrazione che appartengono tuttavia, prima che al Senato, all’Italia e più ancora all’intiero consorzio dei popoli civili in seno al quale, per oltre un cinquantennio, la sua fede e il suo pensiero, per il mezzo della sua prodigiosa quanto appassionata cultura, hanno operato come forza viva, suscitatrice di problemi e di esigenze, volta ad alimentare e riscattare le sopite energie dello spirito”.
Nacqui il 25 febbraio 1866 a Pescasseroli, paesetto della provincia d’Aquila. Mio padre, Pasquale, era di famiglia abruzzese, trapiantatasi a Napoli nella generazione precedente.
Mio nonno, Benedetto, era magistrato, e morì in Napoli nel 1852, consigliere della Corte Suprema di Giustizia.
Mia madre, Luisa Sipari, era di Pescasseroli; e quivi essendosi ritirata col marito nel 1866 durante l’epidemia colerica di Napoli, nacqui io, terzogenito (essendo stato preceduto da un maschio e da una femmina che morirono bambini).”
Per l’occasione sarà allestita una mostra realizzata con articoli di giornali dei giorni successivi alla morte del grande filosofo abruzzese, scomparso a 86 anni nella sua casa di Napoli, a Palazzo Filomarino.
La mostra “Un omaggio a Benedetto Croce a settant’anni dalla sua scomparsa attraverso i giornali dell’epoca”, curata da Simona Orsello, sarà ospitata nelle Scuderie di Palazzo Sipari, a pochi passi dalla casa natale del filosofo, oggi una casa museo della Fondazione Sipari nella quale è possibile visitare i diversi ambienti in cui ha abitato la famiglia materna di Benedetto Croce.
Sulla facciata principale del Palazzo, sobrio ed imponente ad un tempo, sono collocate, ai lati del portale d’ingresso, due targhe marmoree: l’una in memoria della nascita di Benedetto Croce, avvenuta il 25 febbraio del 1866, l’altra in ricordo dell’attività svolta da suo cugino Erminio Sipari per la fondazione del Parco Nazionale d’Abruzzo, di cui quest’anno si festeggia il centenario.
Croce e Sipari in più occasioni videro intrecciarsi i loro percorsi: l’uno promuovendo la prima legge italiana a tutela del paesaggio, la Legge 778 dell’11 giugno del 1922, l’altro, in un’epoca in cui la sensibilità ambientale non era ancora particolarmente diffusa, sviluppando concetti estremamente moderni a tutela dell’ambiente e ponendosi il duplice obiettivo di realizzare la prima area protetta d’Italia a tutela del camoscio d’Abruzzo e dell’orso bruno marsicano, e quello dello sviluppo turistico del territorio.
“L’improvviso annuncio rende più acuto il cordoglio che colpisce in questo momento la Nazione per la perdita di uno dei suoi figli migliori e rende più arduo il compito di racchiudere in una breve commemorazione il ricordo e la celebrazione delle sue opere e delle sue virtù. Ricordo e celebrazione che appartengono tuttavia, prima che al Senato, all’Italia e più ancora all’intiero consorzio dei popoli civili in seno al quale, per oltre un cinquantennio, la sua fede e il suo pensiero, per il mezzo della sua prodigiosa quanto appassionata cultura, hanno operato come forza viva, suscitatrice di problemi e di esigenze, volta ad alimentare e riscattare le sopite energie dello spirito”.
Nacqui il 25 febbraio 1866 a Pescasseroli, paesetto della provincia d’Aquila. Mio padre, Pasquale, era di famiglia abruzzese, trapiantatasi a Napoli nella generazione precedente.
Mio nonno, Benedetto, era magistrato, e morì in Napoli nel 1852, consigliere della Corte Suprema di Giustizia.
Mia madre, Luisa Sipari, era di Pescasseroli; e quivi essendosi ritirata col marito nel 1866 durante l’epidemia colerica di Napoli, nacqui io, terzogenito (essendo stato preceduto da un maschio e da una femmina che morirono bambini).”
Per l’occasione sarà allestita una mostra realizzata con articoli di giornali dei giorni successivi alla morte del grande filosofo abruzzese, scomparso a 86 anni nella sua casa di Napoli, a Palazzo Filomarino.
La mostra “Un omaggio a Benedetto Croce a settant’anni dalla sua scomparsa attraverso i giornali dell’epoca”, curata da Simona Orsello, sarà ospitata nelle Scuderie di Palazzo Sipari, a pochi passi dalla casa natale del filosofo, oggi una casa museo della Fondazione Sipari nella quale è possibile visitare i diversi ambienti in cui ha abitato la famiglia materna di Benedetto Croce.
Sulla facciata principale del Palazzo, sobrio ed imponente ad un tempo, sono collocate, ai lati del portale d’ingresso, due targhe marmoree: l’una in memoria della nascita di Benedetto Croce, avvenuta il 25 febbraio del 1866, l’altra in ricordo dell’attività svolta da suo cugino Erminio Sipari per la fondazione del Parco Nazionale d’Abruzzo, di cui quest’anno si festeggia il centenario.
Croce e Sipari in più occasioni videro intrecciarsi i loro percorsi: l’uno promuovendo la prima legge italiana a tutela del paesaggio, la Legge 778 dell’11 giugno del 1922, l’altro, in un’epoca in cui la sensibilità ambientale non era ancora particolarmente diffusa, sviluppando concetti estremamente moderni a tutela dell’ambiente e ponendosi il duplice obiettivo di realizzare la prima area protetta d’Italia a tutela del camoscio d’Abruzzo e dell’orso bruno marsicano, e quello dello sviluppo turistico del territorio.
“L’improvviso annuncio rende più acuto il cordoglio che colpisce in questo momento la Nazione per la perdita di uno dei suoi figli migliori e rende più arduo il compito di racchiudere in una breve commemorazione il ricordo e la celebrazione delle sue opere e delle sue virtù. Ricordo e celebrazione che appartengono tuttavia, prima che al Senato, all’Italia e più ancora all’intiero consorzio dei popoli civili in seno al quale, per oltre un cinquantennio, la sua fede e il suo pensiero, per il mezzo della sua prodigiosa quanto appassionata cultura, hanno operato come forza viva, suscitatrice di problemi e di esigenze, volta ad alimentare e riscattare le sopite energie dello spirito”.
Nacqui il 25 febbraio 1866 a Pescasseroli, paesetto della provincia d’Aquila. Mio padre, Pasquale, era di famiglia abruzzese, trapiantatasi a Napoli nella generazione precedente.
Mio nonno, Benedetto, era magistrato, e morì in Napoli nel 1852, consigliere della Corte Suprema di Giustizia.
Mia madre, Luisa Sipari, era di Pescasseroli; e quivi essendosi ritirata col marito nel 1866 durante l’epidemia colerica di Napoli, nacqui io, terzogenito (essendo stato preceduto da un maschio e da una femmina che morirono bambini).”
Per l’occasione sarà allestita una mostra realizzata con articoli di giornali dei giorni successivi alla morte del grande filosofo abruzzese, scomparso a 86 anni nella sua casa di Napoli, a Palazzo Filomarino.
La mostra “Un omaggio a Benedetto Croce a settant’anni dalla sua scomparsa attraverso i giornali dell’epoca”, curata da Simona Orsello, sarà ospitata nelle Scuderie di Palazzo Sipari, a pochi passi dalla casa natale del filosofo, oggi una casa museo della Fondazione Sipari nella quale è possibile visitare i diversi ambienti in cui ha abitato la famiglia materna di Benedetto Croce.
Sulla facciata principale del Palazzo, sobrio ed imponente ad un tempo, sono collocate, ai lati del portale d’ingresso, due targhe marmoree: l’una in memoria della nascita di Benedetto Croce, avvenuta il 25 febbraio del 1866, l’altra in ricordo dell’attività svolta da suo cugino Erminio Sipari per la fondazione del Parco Nazionale d’Abruzzo, di cui quest’anno si festeggia il centenario.
Croce e Sipari in più occasioni videro intrecciarsi i loro percorsi: l’uno promuovendo la prima legge italiana a tutela del paesaggio, la Legge 778 dell’11 giugno del 1922, l’altro, in un’epoca in cui la sensibilità ambientale non era ancora particolarmente diffusa, sviluppando concetti estremamente moderni a tutela dell’ambiente e ponendosi il duplice obiettivo di realizzare la prima area protetta d’Italia a tutela del camoscio d’Abruzzo e dell’orso bruno marsicano, e quello dello sviluppo turistico del territorio.
“L’improvviso annuncio rende più acuto il cordoglio che colpisce in questo momento la Nazione per la perdita di uno dei suoi figli migliori e rende più arduo il compito di racchiudere in una breve commemorazione il ricordo e la celebrazione delle sue opere e delle sue virtù. Ricordo e celebrazione che appartengono tuttavia, prima che al Senato, all’Italia e più ancora all’intiero consorzio dei popoli civili in seno al quale, per oltre un cinquantennio, la sua fede e il suo pensiero, per il mezzo della sua prodigiosa quanto appassionata cultura, hanno operato come forza viva, suscitatrice di problemi e di esigenze, volta ad alimentare e riscattare le sopite energie dello spirito”.
Nacqui il 25 febbraio 1866 a Pescasseroli, paesetto della provincia d’Aquila. Mio padre, Pasquale, era di famiglia abruzzese, trapiantatasi a Napoli nella generazione precedente.
Mio nonno, Benedetto, era magistrato, e morì in Napoli nel 1852, consigliere della Corte Suprema di Giustizia.
Mia madre, Luisa Sipari, era di Pescasseroli; e quivi essendosi ritirata col marito nel 1866 durante l’epidemia colerica di Napoli, nacqui io, terzogenito (essendo stato preceduto da un maschio e da una femmina che morirono bambini).”