di Leonardo Alfatti Appetiti
Per festeggiare il 60° compleanno di Diabolik, sono in programma il lancio di un albo speciale e una serie di eventi che avranno come fulcro la Rinascente di piazza Duomo.
Già, era il lontano 1962 quando le sorelle milanesi Angela e Luciana Giussani crearono Diabolik, l’inafferrabile ladro che negli ultimi sei decenni è stato protagonista di oltre 900 albi editi da Astorina. Non solo. Diabolik ha ispirato canzoni, romanzi e film, il più recente dei quali, dal titolo “Diabolik 2 – Ginko all’attacco!” – scritto e diretto sempre dai Manetti Bros – debutterà nelle sale cinematografiche il prossimo 17 novembre. Dopo la prima pellicola del 2021, che aveva collezionato nomination tra David di Donatello e Nastri d’Argento, aggiudicandosi in entrambi i casi il premio per la Migliore canzone originale per “La profondità degli abissi” di Manuel Agnelli, Diabolik torna in scena e lo fa in ottima compagnia. Nel ruolo di Eva Kant ritroveremo, e non poteva essere altrimenti, la bellissima e brava Miriam Leone. Nel cast, per rimanere in tema di bellezza, fa il suo ingresso una maestosa Monica Bellucci a interpretare Altea, nobildonna stravagante e anticonvenzionale. Confermato anche Valerio Mastrandrea nei panni dell’ispettore Ginko, nemico numero uno di Diabolik. Peccato non ci sia più, proprio nel ruolo del protagonista, Luca Marinelli. Per pregressi impegni contrattuali, l’attore romano ha ceduto la corona di re del terrore a Giacomo Gianniotti, noto al pubblico italiano per aver interpretato il dottor Andrew DeLuca nella serie televisiva “Grey’s Anatomy”. La pellicola è l’adattamento cinematografico del 16°esimo albo dell’omonimo fumetto: “Ginko all’attacco”.
Ma chi è davvero il Diabolik di carta?
Diabolik è stato il primo a scrollarsi di dosso il polveroso stereotipo, mutuato d’oltreoceano, dell’eroe buono votato al salvataggio dell’umanità. Il nostro non si lascia condizionare dall’etica comune e non ruba ai ricchi per dare ai poveri come un Robin Hood qualsiasi. Individualista in epoca di collettivismi, coltiva il proprio avventuroso stile di vita.
Già dopo pochi mesi di vita, Diabolik non dovrà preoccuparsi solo del tenace ispettore Ginko ma dell’altrettanto ostinato procuratore della Repubblica di Lodi Francesco Novello che, a partire dal 1958, si farà garante della moralità e quindi fiero oppositore delle testate colpevoli, a suo dire, di essere lesive del comune senso del pudore”. Una marea travolgente di denunce e sequestri che, tuttavia, non ha fermato l’irresistibile successo di Diabolik.
Ai cinefili, oltre che ai lettori, l’ardua sentenza.