di Claudio Di Giuseppe
AVEZZANO – Se è vero che è stato un pomeriggio amaro per l’Avezzano Calcio, lo è stato ancora di più per l’Avezzano Città. Difatti, grandi misure di sicurezza fuori lo stadio, roba da far impallidire il derby della Madonnina in proporzione, sono servite a ben poco, finita la partita. Per arrivare allo stadio grandi misure di sicurezza, con barriere, transenne e camionette della polizia. Ingresso molto più sorvegliato delle altre partite, e l’accesso è sicuro, anche se poco agevole (ma è giusto così).
Inizia la partita e già le tifoserie si scaldano, ma niente di più del normale caos da curve. Tutto normale insomma, finché l’Avezzano Calcio non pareggia il risultato (contro un Cesena che uscirà trionfante). Lì inizia il primo clamoroso deficit di sicurezza.
I tifosi ospiti sfondano il cancello e fanno per entrare in campo. Di tutta risposta, la tifoseria casalinga fa lo stesso. Situazione che viene gestita dagli addetti allo stadio, coadiuvati da 4 agenti di polizia (a fronte di una tifoseria intera) per gli ospiti, mentre per gli ultras casalinghi devono intervenire gli stessi giocatori. Dopo 10 minuti di sospensione la partita riprende e dopo molti minuti dalla ripresa del gioco, arrivano gli agenti in tenuta antisommossa.
Un po’ in ritardo, si potrebbe dire, ma il peggio sembra passato.
Finisce la partita, 3 punti al Cesena Calcio e rammarico all’Avezzano. Finita qui? Ma anche no. Il confronto extrasportivo, un terzo tempo di cui il calcio nazionale dovrebbe prima o poi vergognarsi, arriva dopo il triplice fischio del direttore di gara. Adesso.
Scontri tra le tifoserie ed ospiti che si muovono a sommossa anche contro la Polizia fino a creare un coagulo di riconoscibili “lord” davanti la chiesa San Giovanni. La violenza arriva quindi fuori lo stadio, a circa 100 metri dalle protezioni adibite per l’evento fino a creare una sacca di violenza che tocca anche i cittadini inconsapevoli.
Molti che scappano, sassaiole e Polizia che deve usare i fumogeni e deve sbarrare il passo con una camionetta, beccandosi insulti e lanci di oggetti. Alla fine, si riuscirà a ristabilire la calma, ma il bilancio, almeno morale, è deludente.
Qualche domanda- A chi spettava scortar lorsignori, finita la partita, sugli autobus direzione autostrada? Domanda che forse non avrà una risposta, o magari la risposta sarà la più semplice: di fronte a questa inciviltà c’è poco da prevenire. Fortunatamente non si è arrivati al danno estremo, ma non si dovrebbe aspettare sempre il morto per dire che questo NON È SPORT, che questo NON HA NULLA A CHE VEDERE CON IL CALCIO e che certe situazioni, queste sì, richiederebbero il DASPO a vita, altro che “Ultras liberi”. In attesa di provvedimenti adeguati, da parte delle società, del Coni o di chi altro di dovere, godiamoci le “gesta” dei “tifosi” che vi offriamo nei video da noi ripresi. A farne le spese anche il cantiere di Piazza Torlonia con reti sfondate e qualche danno. Guardate foto e video a fatevi voi, cari lettori di MarsicaWeb, un’idea.
Da parte nostra, come Redazione di MarsicaWeb, esprimiamo vicinanza agli agenti che ogni domenica per tutelare la società, i cittadini ed i tifosi stessi, devono rischiare davvero in questa giungla.