Premio Hombres Itinerante, il cammino prosegue con un’eredità condivisa
Si è chiusa trionfalmente sabato 24 settembre la diciassettesima edizione del Premio Hombres Itinerante, la prima commemorativa del suo fondatore, il professor Enzo D’Urbano, scomparso lo scorso 25 dicembre.
Un’eredità condivisa, come l’ha definita il figlio Tiziano D’Urbano Basile, il quale ha raccolto il testimone paterno e, da Presidente del Premio, ha condotto un evento non facile e di grande portata emotiva.
È così che lo aveva pensato mio padre, adempiendo instancabilmente a questo impegno per diciassette anni. Potevo ammirarlo nell’atto di dar vita a ogni edizione del Premio già molti mesi prima che la cerimonia si svolgesse e soltanto ora, che mi ritrovo mio malgrado nel suo ruolo, riesco a percepirne l’incombenza. Anche nella mia inesperienza conservo però il vantaggio dato dal suo esempio , un lusso che a lui non era concesso. Così, tra sentieri battuti e luoghi sconosciuti, si definisce questa nuova realtà, pervasa dal pressante sentimento dell’assenza. Un vuoto costellato di memorie, denso di sentimenti, fumoso, avvolgente, imperscrutabile, un vuoto permeato dall’essenza.
Tiziano D’urbano Basile
Premio Hombres Itinerante 2022, le sezioni
Nove le sezioni del Premio e nove i vincitori, oltre alle menzioni: Maria Scerrato per la Silloge di Poesia, Claudia Ruscitti per la Poesia, Ersilia Torello per Hombres in Cammino, Marco Fusi per i Racconti, Claudia Ruscitti nella sezione Per Franco Fontana, Cristina Lora per la sezione COVID 19, Fiorella Franchini per il Giornalismo, Gianalberto Briccarello per la Fotografia a Tema libero, il cui direttore artistico è Luca Colangeli.
Il Presidente della Giuria, coadiuvato dai membri e in fase organizzativa dall’instancabile professoressa Angela Rubini, è il professor Ilio Leonio, veterano del Premio e amico fraterno di Enzo.
Il dolore per la perdita e il conforto del ritrovamento, il delirio dello smarrimento e l’ebbrezza per la riconquista di un ancoraggio saldo e sicuro: anche questo è per molti di noi il Premio Hombres, un evento nato a Pereto 17 anni fa e che, di borgo in borgo, ha assunto le dimensioni di un premio letterario che, per la qualità delle opere in concorso e per la provenienza geografica dei partecipanti, dilatata nell’ambito dell’intero territorio nazionale, rappresenta un punto fermo nel panorama dei racconti letterari del nostro Paese. Di nuovo in “camino” sul sentiero da Lui tracciato, ci piace immaginare di sentire ancora la sua presenza fra di noi, di continuare ad ascoltare la sua voce pacata e tranquilla, di proseguire un dialogo mai interrotto, di scaldarci ancora al fuoco di un sodalizio coeso e indissolubile, in un clima sereno di semplicità, di affetto, di simpatia, di amicizia. Come sempre. Sì, come sempre!
Ilio Leonio
Premio Hombres Itinerante 2022, le videopoesie
Un cenno a parte merita la sezione videopoesie, giunta alla sua terza edizione e fortemente voluta dal suo direttore artistico, Dimitri Ruggeri e da Enzo D’Urbano.
La sezione internazionale di videopoesie è stata una novità introdotta nel 2019 e rappresenta oggi un tratto distintivo del Premio Hombres. Nel corso delle tre edizioni, il premio, con più di 1500 video partecipanti da tutto il mondo e gli argomenti trattati, si è consolidato anche come Festival, unico al mondo nel valorizzare con la poesia i borghi e gli spazi in disuso, senza tralasciare nuove visioni sugli agglomerati abbandonati svincolati anche dal contesto storico, temporale e geografico. Ricordo come Enzo fosse affascinato da questi video che parlavano tutte le lingue del mondo. Era felice nel ravvisare la stupefacente riuscita dell’iniziativa del 2019 (Carsoli) e del 2020 (Pereto). C’erano tanti altri progetti da portare avanti insieme. Questo era uno di quelli che quest’anno lo commemora con l’urlo del vincitore. La giuria infatti, composta da me, Tiziano D’Urbano Basile, Marco Di Gennaro, Alessandra Prospero, Roberto Bisegna e Ilio Leonio, ha decretato come vincitrice la videopoesia Dynamite (Francia) di Jim Vieille.
Dimitri Ruggeri
Premio Hombres 2022, il ritorno a Pereto
Torneremo a Pereto con la forza e la determinazione di ciò che abbiamo appreso, tappa dopo tappa, anno dopo anno, e cioè che la cultura è contagiosa ed è l’unica vera risorsa degli uomini, dei luoghi, dei borghi che può generare relazioni importanti, che può cementare progettualità attuali e future, che può dar forza e sostanza al tempo, al territorio, alla vita.
Enzo D’Urbano
A rendere onore alle parole del fondatore del Premio, la cerimonia di premiazione si è svolta alle ore 16:30 presso la chiesa di San Giovanni Battista a Pereto, chiudendo un ideale cerchio con un esempio virtuoso: la compresenza e la condivisione di intenti e di spirito dell’attuale sindaco di Pereto, Giovanni Sciò, impeccabile e partecipe, come nella scorsa edizione del premio, e del già sindaco Giovanni Meuti.
I due rappresentano, insieme ad Enzo D’Urbano, la storia del premio, poiché Meuti è stato fautore e testimone della nascita dello stesso e Sciò è stato il felice punto d’approdo e di ritorno dopo l’itineranza del premio.
Premio Hombres Itinerante, caminante no hay camino
Quel cammino così ben rappresentato da Davide Fiz, arrivato in Abruzzo con e per il cammino di San Pietro eremita e legato a D’Urbano proprio da questo progetto. O dal coinvolgente discorso dell’ex sindaco di Predappio, Giorgio Frassineti, il quale ha donato una suggestione poetica citando quello che è il motto anche del Presidente di Giuria Ilio Leonio, e cioè un verso del poeta Antonio Machado:
… caminante, no hay camino:
se hace camino al andar.
Il verso è tratto da una poesia (la numero XXIX) della raccolta Campos de Castilla, del 1912, in particolare alla sezione Proverbios y cantares e significa “Viandante, non esiste sentiero: il percorso si fa nell’andare.”
E allora, caro Enzo, questo percorso lo faremo insieme, nel nome della tua eredità condivisa e con tutto quello che ci hai lasciato, tracciando nell’andare altri anni di Hombres, da giurati, da partecipanti, da organizzatori o da semplici sostenitori perché il Premio Hombres Itinerante – e forse solo ora l’abbiamo compreso appieno – è un importante mandato che ci hai lasciato, a cui assolvere insieme alla tua famiglia con passione e un po’ di nostalgia. Poiché, come scrivo nella prefazione della silloge vincitrice (“Sassi, corolle e mutevoli colori” di Maria Scerrato), bisogna parlare di nostalgia nella sua accezione più etimologica, ripensando ai nòstoi, gli epici viaggi degli eroi greci che anelavano alla terra madre. E allora la vocazione al ritorno a casa, che ci ha riportato a Pereto, ci farà trovare te in ogni edizione del Premio e in ogni testimonianza che da esso germoglierà.