Da molti è identificato con il termine temporale a V o temporale auto rigenerante.
Quello che però tutti potremmo utilizzare come termine per definire tale fenomeno, considerati i tanti danni e i morti che ha provocato in lungo e in largo per il territorio italiano, è: MOSTRO!!!
Il noto meteorologo aquilano Stefano Bernardi che da tempo sostiene il fatto che eventi come quelli accaduti nelle Marche sarebbero potuti e potrebbero ulteriormente accadere, nella diretta tenuta ieri sera sul suo profilo Facebook, ha voluto spiegare i motivi che hanno portato a questa tipologia di evento, al disastro da esso provocato e a cosa si deve fare per evitare ulteriori tragedie.
La puntata seguita da migliaia di persone ha prodotto risposte in merito ai quesiti che in tanti si sono posti sul perché questi eventi meteo estremi accadono e con sempre maggiore frequenza.
Da tempo il meteorologo abruzzese sta mettendo in allerta l’intera comunità nazionale dal forte rischio idrogeologico derivante da questi fatti posti a seguito di un anomalo e forte surriscaldamento delle acque marine.
L’estate eccessivamente calda e dal meteorologo posta al secondo posto, in termini di calore latente raggiunto dopo quella storica del 2003, ha caricato di energia il bacino del mediterraneo ivi compreso l’intero territorio italiano.
Lo ha fatto a tal punto da renderlo un vulcano sempre pronto ad eruttare.
Quanto accaduto nella Marche, secondo Bernardi, potrebbe potenzialmente succedere ovunque (da qui la difficoltà di prevedere in maniera precisa il luogo ove una siffatta situazione potrebbe verificarsi).
Non è assolutamente facile conoscere in anticipo quando e dove ciò potrebbe accadere ed è per questo motivo che bisogna agire attraverso la prevenzione.
Portare la meteorologia nelle scuole ed incastonarla in una materia fondata sull’educazione civica e sulla protezione civile potrebbe rappresentare una valida idea.
Fortunatamente di agire puntando anche sulle infrastrutture se ne sta parlando sempre più ma tutto ciò potrebbe non bastare.
Con un cambiamento climatico così acceso ed una natura estremamente potente bisogna, infatti, investire di più anche e soprattutto sull’autodeterminazione.
Tutti devono poter sapere come comportarsi in questi casi magari iniziando dal seguire pedissequamente le previsioni e le indicazioni date dalla protezione civile.
A dir la verità Bernardi nelle sue dirette Facebook lo ha sempre esortato a fare e continuerà a farlo.
D’altronde siamo solo all’inizio dell’autunno e di energia in gioco ce ne è ancora tanta.
Abbassare la guardia sarebbe sbagliato per cui, seppur in un’ottica di intelligente serenità, imparare ad agire e a reagire in maniera idonea in situazioni similari deve poter rappresentare una parte integrante del nostro DNA civico.