AVEZZANO – Un gesto nobile quello del dono ai più bisognosi, i regali migliori sono quelli che vengono dal cuore. Abiti che ormai non usiamo più, accessori, coperte, tutte cose che abbiamo abbondantemente in casa.
La cultura del riciclo è ancora lontana per noi italiani, ma quella del dono ci ha sempre distinto nel mondo: aiutare il prossimo è una dote innata per noi.
Ma, spesso, ci imbattiamo in isole dell’abbandono, pensando di liberarci del superfluo, pulendoci la coscienza con l’opera di carità, lasciando vecchi abiti per strada, ed in modo particolare, davanti al Centro San Martino in via Cadorna 25, che è storicamente, la prima opera della Caritas Diocesana di Avezzano per il recupero e la distribuzione degli indumenti usati nata in città.
Non è la prima volta che arrivano foto alla nostra redazione di panni accatastati e abbandonati davanti l’ingresso chiuso del Centro, una situazione che possiamo documentare ormai dal 2021 e che i residenti ci segnalano puntualmente.
Un centro raccolta, a nostro avviso, dovrebbe essere dotato di contenitori per il deposito all’esterno per dar modo, negli orari di chiusura, di poter lasciare in ordine le proprie donazioni di abiti e coperte.
Fino a qualche tempo fa, in giro per la città, c’erano i famosi contenitori gialli per la raccolta degli abiti, poi sono stati rimossi. Ecco, l’idea di posizionarne un paio davanti al centro ed evitare questo scempio non sarebbe poi così cattiva.
Così facendo, darebbe la possibilità di depositare il materiale donato sicuramente in una condizione più igienica e soprattutto non ci sarebbe quel senso di degrado in strada.
Se la Caritas Diocesana di Avezzano ne prendesse atto i cittadini di Avezzano ne sarebbero felici.
Nella tradizione cristiana il gesto di vestire chi è nudo è espresso in modo, a tutti noto, dall’episodio in cui Martino di Tours taglia il proprio mantello per darne parte ad un povero indifeso, contro i rigori del gelido inverno. Non gliel’ha buttato a terra ed è andato via!