Alfredo Chiantini (civico) candidato per le politiche con il Terzo Polo: “Onorato
– dice – di questa candidatura. Viviamo un momento storico italiano in cui i
partiti pensano più alla pancia e meno alla testa delle persone”.
“La politica della concretezza opposta alla politica degli slogan e delle promesse dal
fiato corto: il terzo polo costruisce e non cerca preferenze e basta. Non è solo tessera
di partito, ma è rappresentanza territoriale”. Alfredo Chiantini, consigliere comunale
di Maggioranza di Avezzano, civico, scende in campo al fianco della terza forza
motrice e di riferimento per le vicinissime elezioni politiche di settembre. “Un terzo
polo – annuncia alla stampa – voluto innanzitutto per controbattere alle parole vuote
dei partiti, che rievocano solo, spesso e volentieri, fantasmi dal passato”.
La candidatura dell’avezzanese Chiantini nasce, quindi, come impegno civico, “un
impegno – dice – diretto a riportare sui tavoli politici nazionali l’Abruzzo e le esigenze
di sviluppo della Marsica. Esigenze che, spesso, sono passate in secondo piano o che,
peggio, sono state dimenticate da politici che si sono professati leader e che poi da
noi, dopo il voto, non sono più tornati”. Il terzo polo si sta configurando sempre più in
queste settimane come ‘porto sicuro’ anche per i tanti civici che fanno politica e che
non si identificano in nessuna delle ‘case’ partitiche di adesso.
“Sono onorato – afferma ancora – per aver avuto la possibilità di questa candidatura; so bene che è una
candidatura di servizio, ma sto lavorando alacremente per far comprendere ai miei
concittadini le potenzialità di poter contare su una ‘terza via’”.
Dire di sì al Terzo Polo, attraverso le Urne, per il consigliere comunale significa
“rifiutare le macchine ‘acchiappa preferenze’ dei social e tornare a guardare il mondo
reale, che è fatto di una sanità che va tutelata, del lavoro che va incentivato,
dell’ambiente che va posto tra le prime urgenze dell’agenda nazionale e di uno
sviluppo economico – nel pieno rispetto dei diritti di ciascuno – che va rimesso in
marcia attraverso piani sicuri e non fantasie”. Per Chiantini, è una “forza che si
distacca dalle casacche obsolete dei partiti e che potrebbe essere la prima scintilla
seria per un rinnovamento della rappresentanza del Paese. La politica – dice il
candidato di Avezzano – dovrebbe pensare più alle tasche delle persone che fanno i
conti con il caro-vita e meno alle tasche proprie”.
“I grandi partiti – dichiara alla fine – hanno fatto a gara, 8 mesi prima del naturale
termine del Governo, per buttare giù una guida politica e tecnica seria, comprovata,
autorevole e mai autoritaria. Partiti che hanno messo a rischio la stabilità stessa
dell’Italia per la rincorsa al consenso e per i giochi di forza tra leader. Come si possono mettere in secondo piano gli effetti nefasti della guerra russo-ucraina,
del Covid-19, di una crisi economica senza precedenti, degli aiuti europei, del
PNRR? È stata una follia mettere a tacere la pratica del buon governo Draghi in
questo critico momento storico. Di fronte alle famiglie, anche della mia città, che
lottano per arrivare a fine mese, io scelgo la stabilità – afferma – scelgo l’uomo
politico vero che è stato spesso faro, con le sue linee guida, in Europa e nel Mondo.
Un uomo – ed è questa l’immagine di Draghi che mi ha colpito più di tutte – rispetto al
quale anche il consigliere tedesco Schulz ha mostrato solo rispettosa attenzione. La
Germania, cioè, pendeva dalle labbra del nostro uomo politico italiano. Io sono nato e
cresciuto in questa terra e intendo lasciarla meglio di come l’ho trovata”.