I rincari delle bollette di luce e gas provocati dall’aumento dei costi delle materie prime, hanno aggravato una situazione di difficoltà per cittadini e imprese dovuta al periodo pandemico e degenerata a causa della Guerra in Ucraina.
Per far fronte a questo periodo il governo ha adottato delle migliorie al BONUS SOCIALE già esistente. La misura di sostegno è prevista per tutti cittadini e le famiglie in difficoltà economica che rispondono a determinati requisiti, quali ad esempio un tetto massimo ISEE, beneficiari di reddito di cittadinanza o utenti in condizioni fisiche disagiate. Per essere più precisi, hanno diritto al bonus sociale luce e gas le categorie di utenti che rispettano i seguenti requisiti:
• nuclei familiari con ISEE inferiore a 12.000 euro annui;
• nuclei familiari numerosi e ISEE non superiore a 20.000 euro annui;
• utenti con patologie gravi e certificate che necessitano di apparecchi elettrici di tipo medico;
• fruitori di pensione e reddito di cittadinanza.
Gli stessi requisiti di accesso al beneficio sono previsti anche per le forniture idriche. Nel caso del bonus sociale idrico la ricerca della fornitura da agevolare è effettuata dal Gestore Idrico territorialmente competente (individuato dal SII), che dispone di circa 2 mesi per individuare tale fornitura e verificare che rispetti i requisiti di ammissibilità previsti dalla normativa. Nel caso di esito positivo di tali verifiche, il Gestore è tenuto ad applicare il bonus sociale idrico nella prima fattura emessa nei confronti dell’utente finale.
Il gestore idrico marsicano, il Consorzio Acquedottistico Marsicano, non emette ancora il conguaglio a molti utenti che già nel 2021 risultavano idonei all’applicazione di questa agevolazione.
A seguito di più solleciti, ad alcuni “aventi diritto” che si sono recati presso lo sportello, era stato assicurato che ciò sarebbe avvenuto entro luglio. Ad oggi, come segnalato alla nostra redazione, nessun conguaglio è avvenuto e addirittura viene attribuita “la colpa” al SII (sistema informativo integrato) per la mancata trasmissione dei dati.
Sul sito ARERA, troviamo specificamente scritto che: per poter riconoscere il bonus sociale idrico agli utenti aventi diritto e, in particolare, per poter ricevere dal SII i dati previsti dall’Autorità come necessari a tal fine, il gestore idrico deve, in ordine cronologico:
1. essersi accreditato al Sistema Informativo Integrato (SII), in attuazione della deliberazione 585/2021/R/com;
2. aver completato tutti gli adempimenti previsti dalla normativa in materia di privacy come funzionali all’avvio dei trattamenti dei dati necessari per il riconoscimento del bonus agli aventi diritto (in particolare, deve: aver sottoscritto l’Accordo di nomina a Responsabile del trattamento con l’Autorità, Titolare del trattamento, che il gestore riceve tramite il SII;
3. aver completato gli adempimenti preliminari in capo al Responsabile del trattamento indicati nell’Accordo;
4. aver ricevuto la comunicazione dell’Autorità sulla messa a disposizione del gestore, da parte del SII, dei flussi informativi necessari per il riconoscimento del bonus sociale idrico agli aventi diritto.
A questo punto sorge il dubbio che il CAM abbia eseguito l’iter burocratico per il riconoscimento di tale beneficio ai suoi utenti, visto e considerato che per le altre forniture gli utenti stanno ricevendo costantemente il rimborso previsto senza alcuna problematica.
Continuare ad emettere fatture per soggetti che sono esonerati, anche se solo parzialmente, è la riconferma di una malagestione che oltre ad apportare un danno alla collettività, lede anche i diritti dei più fragili che non hanno la possibilità di pagare qualcosa di ingiusto, e vengono umiliati ogni qualvolta si rechino presso gli sportelli che, per come disposti, non garantiscono minimamente la privacy dell’utente costretto a comunicare i propri dati personali ad una platea di sconosciuti in attesa dello stesso destino.