PESCARA – Un patto d’azione per sviluppare il turismo che interagisce con l’ambiente, scommettendo sulle attività d’impresa compatibili con questo obiettivo. E’ il senso dei due protocolli d’intesa, ma di analogo contenuto, sottoscritti da CNA Turismo Abruzzo con Touring Club Italiano e Agae, l’Associazione Italiana Guide Ambientali Escursionistiche. “La carta del turismo sostenibile abruzzese” – questo il nome del documento – mira a sviluppare e sostenere quella grande risorsa fatta di natura tutelata, bellezze paesaggistiche e storico-architettoniche che connotano tanto le aree interne che la costa, tutti elementi che fanno dell’Abruzzo una regione dalle risorse straordinarie. Una ricchezza che, se adeguatamente tutelata, può diventare volano di sviluppo per una filiera composta soprattutto da un tessuto di micro e piccole imprese che lavorano nella gestione dell’accoglienza, dell’accompagnamento, dell’escursionismo, ma anche dell’artigianato artistico e dell’eno-gastronomia di qualità: valori aggiunti che da sempre rappresentano altrettanti biglietti da visita del nostro territorio.
Con il Presidente regionale di CNA Turismo, Claudio Di Dionisio, hanno sottoscritto i due diversi protocolli il Console regionale per l’Abruzzo del TCI, Elio Torlontano (a Pescara, presenti anche il direttore regionale di CNA, Graziano Di Costanzo e il responsabile di CNA Turismo Abruzzo, Gabriele Marchese) e il Presidente nazionale di Aigae, Davide Galli. «La tutela e la conservazione dei valori ambientali e della biodiversità – si legge tra l’altro – rappresentano elementi essenziali per la promozione turistica di un territorio come quello dell’Abruzzo, caratterizzato da una presenza straordinaria di Parchi e Riserve naturali, di borghi, aree costiere e collinari che costituiscono davvero un unicum nel contesto nazionale ed europeo. La filiera complessiva generata dalle attività turistiche in Abruzzo è caratterizzata in modo prevalente da una rete di piccole e medie imprese, la cui attività produce occupazione e ricchezza nei territori che dipendono più fortemente da tale settore, investendo e alimentando un’ampia varietà di professioni, mestieri e servizi».
Un percorso comune, dunque, tra imprese e associazioni che rappresentano in Italia l‘eccellenza assoluta in fatto di tutela dell’ambiente (l’atto di nascita del Touring Club Italiano data addirittura il 1894), che pur nella diversità delle rispettive sfere d’azione punta a ricercare comunque gli elementi identitari più utili per promuovere l’immagine del nostro territorio. Spazio, così, soprattutto a quelle dimensioni del turismo che negli ultimi anni hanno mostrato di interessare una fascia di pubblico sempre più numerosa: la cosiddetta “vacanza attiva” che mostra il suo volto sportivo o esperienziale, che sa farsi inclusiva e guarda con crescente attenzione alla creazione di percorsi riguardanti giovani e disabili. Senza tralasciare l’attenzione ai percorsi formativi necessari a sviluppare nel tempo una nuova leva di professionisti del settore.