CIVITA D’ANTINO – Non è solamente la mera difficoltà tecnica d’esecuzione che rende un’opera interessante. Spesso e volentieri, è il percorso di creazione che assegna il valore sociale a qualcosa. Partire da una problematica attinente alla pubblica incolumità, risolverlo a costo zero e tramutarlo in un valore aggiunto per la collettività, rappresenta la vera consistenza dell’arte o dell’immaginazione, se proprio vogliamo liberarci di questo termine, ormai troppo ingombrante e spesso inconsistente.
Questo è il senso dell’installazione… Il messaggio e l’utilità sociale. È la storia delle cose a renderle speciali, proprio come le persone. Risolvere una problematica, far cooperare ed interagire più persone con diverse professionalità in un piccolo progetto risolutivo e migliorativo di immediatissima fattibilità è l’opera politico sociale.
Un portamatite gigante… ricavato da un vecchio tubo di calcestruzzo per fognature, poiché, nel paese di Kristian Zahrtmann e dei Pittori Scandinavi, Di Fabio, ha probabilmente voluto giocare proprio sulla grandezza delle matite (ex pali pericolanti), alte più di due metri, affinché ci ricordino quanto siamo piccoli di fronte a certi panorami, al tempo, alla natura, ai misteri della vita.
L’autore, il Vice Sindaco Matteo Di Fabio, ringrazia il Sindaco e tutta l’amministrazione nonché Gianni Di Cesare, Gianni Panella, Luca Di Rocco, Davide Di Rocco, Silvia Cerroni e Valerio Solfanelli, ma un caloroso ringraziamento a tutta la cittadinanza di Civita Capoluogo, Civita Scalo e Pero Dei Santi.