SULMONA – “Stringono i tempi per cercare di salvare il penitenziario di Sulmona in particolare e quelli abruzzesi in generale dal tracollo sanitario. Il 31 Maggio scadono, infatti, i tempi per rinnovare l’incarico agli operatori socio sanitari”.
Ad ora nulla si sa circa il fatto se gli stessi potranno contribuire o meno a fare galleggiare una barca che fa acqua da tutte le parti. Eppure è stato più volte evidenziato e dimostrato che se il sistema sanitario Penitenziario non è saltato, considerato il venir sempre meno del supporto dato in termini di presenza di professionisti del campo, è grazie a questa preziosa figura.
Molte e tra le più disparate sono le prestazioni che rischiano di non essere più erogate a favore dei detenuti. Tutto questo i detenuti lo hanno capito tanto da aver anche loro, a quanto sembra, prodotto documenti in tal senso.
Tutto questo preoccupa non solo chi in carcere vive per scontare una pena ma anche chi è chiamato a svolgere la propria professione visto che un problema che si crea in carcere ne attira molti altri .
La UIL ha fatto molto e continuerà a fare l’impossibile per evitare lo sfacelo che si sta presentando all’orizzonte. Noi lo stiamo rappresentando da molto tempo a chi, come nel caso dell’assessorato regionale alla sanità, è competente in materia.
Rendere strutturale nei penitenziari questa figura è di vitale importanza.
D’accordo con quanto evidenziato dal Segretario Organizzativo della UIL PA dell’Aquila Mauro Nardella è il Garante dei Detenuti Gianmarco Cifaldi il quale, dopo ben tre quarti d’ora di conversazione intessuta con lo stesso e con il quale ne ha condiviso totalmente il pensiero, si è detto disponibile a farsi promotore di tutto quello che sarà necessario per rilanciare il valore della sanità penitenziaria ivi compresa la permanenza con conseguente strutturazione della figura dell’OSS.
A tal proposito Cifaldi ha invitato i vertici dell’ASL1 a visitare il carcere di Sulmona e vedere con i propri occhi ciò che al suo interno accade essendo lo stesso quello che più di tutti si sta mostrando vulnerabile alla mancanza di un degno ed adeguato supporto sanitario.
Nelle more dell’interessamento fattivo alla causa da parte degli Organi competenti, ovvero dell’inserimento nel piano aziendale degli OSS, ci accontenteremo- afferma Nardella- di vederli operare così come sinora ottimamente fatto alle dipendenze della Protezione Civile.
Chiediamo quindi all’Amministrazione Penitenziaria dalla quale è partita a suo tempo la richiesta di utilizzo degli OSS di formulare apposita richiesta alla Protezione Civile di ulteriore proroga del loro utilizzo negli istituti di Pena Aquilani.