AVEZZANO – Non è solo ad Avezzano che il taglio di alberi crea polemiche e discussioni. Anche in altri punti della regione, infatti, questo tipo di interventi crea interrogativi e forti contrasti. L’ultimo caso, peraltro eclatante e sul quale sicuramente si dovrà fare chiarezza, è quello dell’intervento recente nella Pineta di Campo di Giove dove sono state tagliate numerose piante.
Sulla questione è intervenuto il consigliere regionale di Sinistra Italiana, Bracco, che ha fatto un accesso agli atti per esaminare compiutamente la vicenda e, eventualmente, trarne le conclusioni più opportune.
Questa la nota di Bracco: «Una vicenda nell’ambito della quale la trasparenza avrebbe dovuto avere un ruolo di primissimo piano. Così, probabilmente, non è stato nonostante la questione rivesta un carattere di notevole rilevanza soprattutto perché si ha a che fare con un eccezionale contesto naturalistico. Il taglio di decine e decine di alberi che si trovavano nella storica pineta di Campo di Giove all’interno del Parco nazionale della Majella merita un doveroso approfondimento che mi porterà, la prossima settimana, a inviare una formale richiesta di accesso agli atti agli enti competenti – dichiara Leandro Bracco in relazione a quanto accaduto nella pineta che si trova a Campo di Giove, Comune aquilano di poco meno di 800 abitanti che confina con la provincia di Chieti e fa parte della Comunità montana Peligna e del Parco nazionale della Majella – La storica pineta campogiovese – spiega Bracco – è stata oggetto diversi giorni fa di un severo intervento. Decine di piante sono state tagliate a ridosso della strada ferrata che un tempo collegava stabilmente Pescara, Napoli e Roccaraso. Oggi la linea ferroviaria dismessa è interessata dal passaggio di treni storici della Transiberiana d’Italia. Un percorso che si snoda attraverso antichi binari che si inoltrano nell’Appennino abruzzese e molisano e che congiungono Sulmona a Isernia. Una iniziativa turistica di rimarchevole valore la cui peculiarità è legata anche all’attraversamento di paesaggi di incomparabile qualità e magnificenza naturalistica. Il lavoro delle ruspe nella pineta di Campo di Giove – afferma Bracco – appare di difficile comprensione. Va detto che la vicenda, in particolare, sorprende per la presenza non totale di trasparenza. A tutti gli effetti si tratta di lavori condotti in un cantiere aperto all’interno di un Parco nazionale e dunque, proprio per questo motivo, gli operai avrebbero dovuto agire dopo un via libera caratterizzato da un’istruttoria puntuale in ogni dettaglio. Solamente quindi dai documenti ufficiali – evidenzia il Consigliere – sarà possibile vagliare la correttezza dell’iter adottato e la relativa motivazione. Sussiste d’altra parte un evidente timore è cioè che sia stato operato un abbattimento indiscriminato. È basilare conoscere l’estensione dell’intervento in virtù del fatto che molto maggiore rispetto al dovuto potrebbe essere la quantità di alberi destinata al taglio con un evidente compromissione degli habitat naturalistici. Merita inoltre rilievo – sottolinea Bracco – la circostanza secondo la quale, per il lavoro, sono stati impiegati, nonostante ci si trovasse in un’area protetta, mezzi pesanti come le ruspe con conseguente gravissima minaccia per il contesto boschivo nella sua interezza. Tutto ciò ha il dovere di essere chiarito. Per questa ragione – conclude Leandro Bracco – invierò una formale istanza di accesso agli atti e richiesta d’informazioni sia all’Ente Parco della Majella che all’Ufficio Parchi e Riserve e Programmi comunitari della Regione Abruzzo».