L’AQUILA – “ Sono 7 mesi, ormai da Novembre 2021, che denunciamo i danni che la Giunta Marsilio avrebbe prodotto se non avesse modificato la carta degli aiuti di Stato a finalità regionale 2022-2027. Nella individuazione delle aree territoriali contigue che riceveranno i benefici per lo sviluppo economico, infatti, si è scelto di non includere Comuni delle aree interne colpite dai noti eventi sismici che hanno interessato la nostra regione” dichiara il Vicecapogruppo regionale del Partito Democratico, Dino Pepe.
“Al contrario delle regioni Marche e Umbria che hanno inserito per intero le aree dei loro crateri sismici nelle rispettive Carte regionali degli aiuti, la Regione Abruzzo ha scelto deliberatamente di penalizzare realtà di grande valore produttivo, industriale e aziendale, peraltro già provate dai terremoti degli anni scorsi” prosegue Dino Pepe.
“Abbiamo provato con ogni strumento, insieme al collega Pietrucci, a scongiurare che ai danni già patiti da questi territori, si sommasse la beffa voluta da Marsilio. Ieri il Consigliere Pietrucci ha annunciato lo sciopero della fame come estremo gesto per richiamare l’attenzione su questa vicenda, non posso che esprimere a lui il mio pieno sostegno e rimarcare i disagi che questa Giunta indifferente e miope produce con le poche azioni che mette in campo” conclude Pepe.
Dello stesso avviso è il Segretario provinciale del PD, Piergiorgio Possenti: “Per quanto riguarda la provincia di Teramo basta un rapido sguardo alla mappa allegata alla Carta degli aiuti di Stato per rendersi conto che l’attuale governance regionale ha escluso tutta l’area interna del nostro territorio in particolar modo l’intera Val Fino” sostiene. “C’è un’assenza”, sottolinea Possenti, “non sappiamo se colposa o dolosa, della Giunta Marsilio nei confronti delle aree interne che penalizza, svilisce, mortifica il lavoro degli amministratori locali e dei cittadini e che, a nostro avviso, anche alla luce di queste ultime decisioni, consegna all’intero Abruzzo, ed alla provincia teramana in particolare, una lettura monca e miope del suo futuro”.