Se vogliamo dirla tutta, la legge taglia tribunali possiamo chiamarla Legge Meloni-Marsilio. Evidentemente i parlamentari di fratelli D’Italia su questa vicenda sono stati colti nel vivo, vista la loro enorme agitazione. Io, per carità di patria e per l’esigenza preminente di tenere unito il territorio in una fase così delicata, in questi mesi non ho fatto riferimenti polemici al passato.
Ma alla luce di falsità e bugie troppo clamorose, mi corre l’obbligo di ricordare dove e come nasce il problema che dobbiamo definitivamente risolvere. Tutto origina da una Legge Delega la n.148 del 2011. Quella legge già era tristemente chiara delegando ad una riforma complessiva la chiusura di sedi di tribunali non distrettuali, accorpamenti e soppressioni.
Chi era al Governo? Berlusconi, con Giorgia Meloni Ministra. Come votarono gli Onorevoli del Popolo della Libertà Giorgia Meloni e Marco Marsilio? Con un sonoro “sì”!
Il Pd votò invece “no”. Un anno dopo il Governo successivo guidato da Monti, con la fiducia sempre di Marsilio e Meloni e degli altri parlamentari del Pdl (ma anche del Pd e di molti altri partiti) approvò il decreto legislativo 155. Io sono sempre stato contrario a questa scelta e mi sono battuto per le successive proroghe e per una legge correttiva.
L’ho fatto anche collaboratore di Orlando a Via Arenula, ottenendo una proroga e non una legge. Ma non era io il Ministro e nemmeno ero parlamentare. Appena eletto invece ho depositato subito una proposta di legge e mi batto per una soluzione definitiva ma anche per una proroga che ieri tutti hanno riconosciuto come necessaria. Direi quindi che la differenza sta tutta qui: io non ho problemi a dire cosa non ho condiviso delle scelte del mio partito nel passato. I miei avversari invece sono privi di autonomia critica, altrimenti dovrebbero prendere le distanze innanzitutto da quello che Meloni e Marsilio fecero nel 2011