«Ancora oggi ricordo gli aneddoti che papà mi raccontava a proposito della sua infanzia e della sua giovinezza: questo libro mi ha riportato alla memoria quei ricordi, mettendoli in ordine, aggiungendone tanti altri, e aiutandomi a capire meglio il quadro storico e il contesto sociale».
(Isabella Rossellini)
Il 17 gennaio ricorrono gli 80 anni dal primo ciak di Roma città aperta, la pellicola capolavoro di Roberto Rossellini, considerata una delle migliori e più influenti opere cinematografiche di tutti i tempi, nonché l’esempio più rappresentativo del neorealismo cinematografico italiano.
In occasione dell’anniversario, Alexander Galiano presenta il volume Il giovane Roberto Rossellini
(www.bagone.it). Il libro, attraverso documenti d’archivio, testimonianze e manoscritti inediti, ricostruisce nei minimi dettagli i primi quarant’anni della vita di uno tra i registi maggiormente acclamati nella storia del cinema.
Figlio del magnate edile Angelo Rossellini, il giovane Roberto visse un’infanzia dorata, frequentando alcune delle maggiori personalità del XX secolo, tra cui Pietro Mascagni, Giacomo Puccini, ed Enzo Ferrari. Giunto nel mondo del cinema per circostanze quasi del tutto occasionali, sin dagli esordi Rossellini definì un proprio linguaggio, caratterizzato da un assoluto senso di ribellione nei confronti della tradizione. Probabilmente fu un regalo del padre, una speciale tessera che gli consentiva di accedere gratuitamente al cinema, a far innamorare della settima arte il giovane Roberto.