Inciampare: un gesto semplice, accidentale, che può capitare a chiunque. Ma ad Avezzano, inciampare si trasforma in un’esperienza epica, degna di un romanzo di Kafka. Lo sa bene la signora protagonista della nostra storia, che, nell’ordine, è inciampata tre volte: nel suo giardino, nella malasanità e nella politica marsicana. Ecco il racconto tratto dal post social del figlio.
Primo Inciampo: La Caduta
La signora, come capita a molti, è inciampata in giardino. Una scivolata, qualche escoriazione e un dito probabilmente rotto. “Probabilmente”, perché dopo 13 ore di attesa al pronto soccorso di Avezzano, la diagnosi rimane un’ipotesi. 13 ore non bastano, pare, per mettere insieme due lastre e un referto. Ma attendere è una virtù, giusto?
Secondo Inciampo: Il Pronto Soccorso
Qui comincia il vero spettacolo. Benvenuti nel mondo del “sistema a colori”, dove il rosso è urgente, il giallo è quasi urgente, e il verde è l’equivalente sanitario di “porta pazienza”. In pratica, le persone vengono parcheggiate in attesa, senza nemmeno un’occhiata di cortesia, per ore ed ore. Il suggerimento? Rivolgersi al presidio di Pescina. Perché non siamo mica un unico sistema sanitario regionale, no? E poi c’è l’atrio, quel meraviglioso atrio: troppo piccolo, con sedie scomode e insufficienti, un luogo perfetto per testare la pazienza dei malati e dei loro parenti.
Il personale sanitario, sia chiaro, non ha colpe. Operano in condizioni impossibili, dove le ore di attesa sono un attentato ai nervi di chiunque. Ma è difficile non chiedersi: chi è il genio che ha progettato questo sistema?
Terzo Inciampo: La Politica Marsicana
E qui arriviamo al gran finale: la politica. Quella politica locale che, forte di quasi 20.000 voti dei suoi due eletti più quotati, prometteva di rivoluzionare la Marsica. E invece? La situazione si risolve in litigi da reality show, livello corteggiatrici di Uomini e Donne con chi gode è la “Tina Cipollari” della costa che ridono di gusto mentre la Marsica resta il parente povero dell’Abruzzo. Tra promesse e proclami, il pronto soccorso di Avezzano è ancora un’emergenza che non interessa a nessuno.
Cosa resta da questa vicenda?
Una lezione semplice: a Fucino non puoi inciampare, ma puoi sempre entrare in qualche consiglio di amministrazione. Perché, si sa, qui la sanità è un terreno scivoloso, ma la politica è sempre un bel tappeto rosso per chi sa dove mettere i piedi.