Il prossimo 7 dicembre si terrà a Trasacco la cerimonia di consegna del Premio Pietro Taricone, giunto alla sua quinta edizione. La manifestazione, aperta al pubblico e ad ingresso libero, si terrà nella palestra comunale di Trasacco, che sarà appositamente allestita per accogliere l’evento, con orario d’inizio alle 17:30; In questa edizione, gli ormai ambitissimi premi sono stati assegnati a tre donne, molto diverse tra loro, ma allo stesso tempo accomunate da storie di vita che le rendono straordinariamente uniche.
Si tratta di Nasim Eshqi, scalatrice iraniana, ha deciso di lasciare il suo paese per vivere in Europa, e, scalando senza velo, porta avanti il progetto di aprire nuove vie alpinistiche, dando loro i nomi delle battaglie umanitarie più evocative del mondo. Nella sua veste di attivista per i diritti umani, sfidando il regime degli ayatollah, da anni conduce la sua battaglia contro l’oppressione della libertà personale e per il rispetto dei diritti delle donne, con l’obiettivo di poter veder fiorire un giorno la democrazia e la libertà per tutti i paesi del Medio Oriente. Nel 2024 è stato pubblicato il suo libro “Ero roccia, ora sono montagna” in cui racconta la
sua vita e ricorda gli anni dell’infanzia, le prime arrampicate ma anche i divieti e le ritorsioni subite da parte della polizia morale e denunciando i soprusi e le violenze della repubblica islamica, Nasim ha fatto della propria storia un modello di libertà in Iran e nel mondo. Zia Caterina Bellandi, fiorentina, ha trasformato la sua vita in una missione d’amore verso i bambini malati. Mentre svolge con passione il suo lavoro di tassista, dedica parte della giornata ad accompagnare e distrarre i bambini che si recano all’ospedale Meyer di Firenze per le cure, assistendoli ed accompagnandoli con il suo taxi colorato. Nel tempo, è riuscita a creare una rete di persone che, tramite la Onlus “Milano 25“, collabora con lei nelle diverse iniziative intraprese a favore dei bambini, con la consapevolezza che nei momenti di buio, anche una piccola luce fa la differenza. Una rivoluzionaria dei nostri tempi, un esempio vivente di come l’amore possa trasformare il dolore in speranza, la sofferenza in forza. La sua storia, è un invito a guardare oltre le difficoltà e a trovare il modo di dare e ricevere amore. Luciana Delle Donne, ex manager, all’apice di una carriera di successo nel settore bancario, ha lasciato tutto ed è tornata a Lecce, sua città natale, per dedicarsi alla cura della sua comunità. In particolare, con il suo progetto “Made in Carcere” offre alle donne detenute dei lavori retribuiti in modo dignitoso, mentre stanno ancora scontando la pena. Il suo obiettivo è quello di creare opportunità di lavoro sostenibili per le detenute, insegnando nuove abilità, necessarie al futuro inserimento nel mondo del lavoro, con lo scopo di ridurre il fenomeno della recidività. Il suo modello si realizza anche grazie a collaborazioni con grandi aziende che donano le materie prime e questo sistema di gestione secondo il Ministero dell’Interno ed è da ritenere come l’unico veramente efficace nel nostro sistema carcerario.
Tre donne di altissima caratura etica e morale, veri e propri punti di riferimento della società civile, la cui presenza nella marsica rende imperdibile la cerimonia del 7 dicembre.
I premi sono rappresentati da opere che simboleggiano il fiore della protea sorretto da due mani e sono stati realizzati dagli studenti della classe 4B ad indirizzo design metalli del Liceo Artistico V. Bellisario di Avezzano, coordinati dalla professoressa Stefania Ferella.
Durante la cerimonia ci saranno interventi da parte della Consulta dei Giovani e della Commissione Pari Opportunità del Comune di Trasacco.