Il Black Friday cresce e anche se previsto per la giornata del 29 novembre, in realtà si “spalma” su un periodo molto più lungo, che quasi prende oltre metà del mese di novembre. Secondo il sondaggio condotto da IPSOS per Confesercenti il Black Friday è un evento atteso dall’86% dei consumatori, con il 44% che ha deciso cosa acquistare, mentre il 42% “probabilmente” comprerà qualcosa. La spesa media sarà di circa 235 euro a persona tra chi ha già stabilito un budget. Secondo le stime Confesercenti, il giro d’affari complessivo dovrebbe essere di circa 3,8 miliardi di euro, con un aumento del +8,6% sullo scorso anno. Durante questo periodo verrà acquistato un terzo dei regali di Natale, ma il web, però, farà la parte del leone: 6 acquisti su 10 saranno online. Per questo Confesercenti denuncia lo “squilibrio concorrenziale che c’è con i giganti dell’eCommerce”. Quindi, il Black Friday con queste caratteristiche invece che una opportunità rischia di rappresentare “un problema per le vendite di Natale dei negozi, che rischiano di essere prosciugate”.
“L’esclusione di fatto dei negozi dalla competizione del Black Friday è dovuta, principalmente, allo squilibrio concorrenziale che c’è con i giganti dell’eCommerce, quasi tutte grandi piattaforme che – grazie alla loro struttura multinazionale – godono di indiscutibili vantaggi fiscali rispetto ai canali fisici del retail – denuncia il Presidente di Confesercenti Marsica, Filiberto Figliolini – Un vantaggio che, unito alle grandi risorse a disposizione, li ha portati a dominare di fatto il mercato delle vendite online italiano. La posizione dominante sul mercato che hanno assunto le piattaforme internazionali del commercio elettronico è a nostro avviso un problema, perché realizza una sostanziale concorrenza sleale ai danni del commercio tradizionale”.
In occasione del Black Friday, Confesercenti ripropone una riflessione cruciale: quale modello di consumo vogliamo sostenere? Da un lato, abbiamo le grandi piattaforme di e-commerce, spesso caratterizzate da modalità di acquisto impersonali e da un forte impatto ambientale. Dall’altro, ci sono i negozi di vicinato, che offrono competenza, professionalità e la soddisfazione unica di un’esperienza d’acquisto reale e personalizzata.
“Acquistare nei negozi locali non è solo una scelta economica, sottolinea il Coordinatore di FISMO Confesercenti Marsica, Bruno Panetta, ma un atto di responsabilità verso le nostre comunità e l’ambiente. I commercianti del territorio rappresentano un patrimonio di competenza e assistenza diretta, impossibili da replicare nelle transazioni online. Inoltre, l’acquisto in presenza è un’esperienza calda e umana, molto diversa dalla freddezza di un clic”.
Per di più, prosegue Panetta, dobbiamo chiederci quale è l’impatto ambientale del commercio online? Dietro l’apparente comodità delle consegne a domicilio si cela un costo ecologico enorme. Ogni giorno, migliaia di furgoni affollano le strade delle città italiane, aumentando traffico e inquinamento. (Le stime della Società Italiana di Medicina Ambientale (SIMA) affermano che gli italiani emettono fino a 400.000 tonnellate di CO2eq nell’atmosfera durante la settimana del Black Friday. E la maggior parte delle emissioni derivano dallo shopping online. Fonte: https://zeroco2.eco/it/
A differenza del commercio tradizionale, dove i prodotti arrivano direttamente al punto vendita con un’unica spedizione, l’e-commerce frammenta la catena logistica: ogni pacco deve passare per più magazzini e viaggiare più volte prima di raggiungere il consumatore. Questo modello non solo grava sull’ambiente, ma rende ancora più urgente una riflessione collettiva sul nostro impatto ecologico.
Acquistare nei negozi di vicinato significa investire nella qualità, nel rapporto umano e nella sostenibilità. Ogni acquisto locale contribuisce a preservare il tessuto economico e sociale delle nostre città, sostenendo posti di lavoro e riducendo l’impatto ambientale.
In un momento storico in cui la sostenibilità è una priorità, invitiamo tutti a scegliere consapevolmente: il futuro delle nostre città e del pianeta dipende anche dalle nostre decisioni quotidiane.
Per questo, concludono i due esponenti locali di Confesercenti, ci appelliamo ai consumatori: scegliete un negozio di vicinato per i vostri acquisti, sostenete l’economia del vostro territorio!