AVEZZANO – “Non ci fermeremo mai: il nostro presidio di giustizia continua ad essere una priorità indeclinabile e improcrastinabile, come lo è sempre stato. Dopo tavoli, riunioni, udienze e adunanze, adesso possiamo ripartire con la battaglia, con un vertice finalmente stabile, che darà quel quid in più”. Ieri mattina, il sindaco di Avezzano, Giovanni Di Pangrazio, accompagnato dal presidente del consiglio Fabrizio Ridolfi e dal vicesindaco Domenico Di Berardino, ha incontrato il nuovo presidente del Tribunale marsicano, il dottor Leopoldo Sciarrillo, che si è insediato ufficialmente il 9 settembre scorso.
Dopo una stretta di mano cordiale e i saluti di benvenuto da parte del primo cittadino, il sindaco non ha perso un minuto di più ed ha subito voluto analizzare la situazione attuale, legata alla vita del presidio. Il sindaco ha ribadito: “Questi sono giorni di ripartenza, scanditi dal ritorno in aula e dalla ripresa ordinaria delle attività. Eppure, il nostro Tribunale ancora deve fare i conti con una carenza vertiginosa dal punto di vista del personale, soprattutto amministrativo. Questa tendenza, che ci ha accompagnato sin dal 2012, ha scalfito la naturale efficienza del nostro presidio. Il Ministero della Giustizia, infatti, recentemente, nonostante il nostro tribunale sia ancora in regime di proroga ed in attesa della promessa legge di riforma, lo ha penalizzato, classificandolo negativamente in Italia. Niente di più falsato. – ha sottolineato il sindaco – I dati sull’efficacia e sull’efficienza del nostro foro, infatti, sono stati condizionati dalla oramai cronica carenza di risorse umane, come già ribadito anche dallo stesso presidente dell’Ordine degli avvocati di Avezzano, che mi affianca in questa battaglia annosa”.
A subire è soprattutto il settore del civile: mancano anche addetti alla cancelleria e alla segreteria.
“Stiamo lavorando da tempo in sinergia con gli altri poli di Giustizia della Regione, prorogati assieme ad Avezzano fino al 1° gennaio 2026, – ha concluso il sindaco – proprio per far tornare a pieno regime queste realtà di sicurezza e giustizia, indispensabili per la vita attiva, produttiva e qualificata di una comunità. Come Comune, abbiamo già inviato risorse umane alla vicina Procura della Repubblica, che lamenta da tempo carenze croniche, come nel caso del Tribunale. La battaglia per la vita dei presidi non si arresterà mai: riprenderemo subito il dialogo con Roma; ricordo che il nostro Tribunale, con la pianta organica al completo, per produttività e per cause portate a termine, era fra i primi in Italia. Ho ribadito stamani al nuovo presidente che ora, anche grazie alla sua vicinanza e alla sua autorevolezza, riprenderemo a marcare stretto il Governo: le promesse sono state fatte a tempo debito, adesso è l’ora dei fatti”.