La conferenza stampa allestita dal centro destra sulla Sangritana è stata l’ennesima riprova della pochezza e dell’inadeguatezza del management della TUA e dell’inutilità dei politici che vi hanno partecipato (Campitelli, Paolini, Bucci).
La messa in scena aveva il titolo “Il rilancio della Sangritana” che serviva solo ad addolcire i siluri che l’azionista regionale ha riservato alla propria società che si occupa di trasporto ferroviario merci.
PRIMO GIGANTESCO INGANNO: gli esuberi sono ingiustificati, ma specchio per le allodole per giustificare la svendita, Stellantis rappresenta solo il 15% del fatturato.
Sia chiaro: Sangritana Cargo cresce con una media del 30% ogni anno da quando è attiva, ossia dal 2019, arrivando lo scorso anno a toccare quota 12 milioni di euro di ricavi, senza alcuna contribuzione pubblica. È partita dall’essere semplice operatore di trazione ferroviaria per diventare main contractor per commesse di trasporto nazionali ed estere ed è a servizio delle più grandi aziende del tessuto produttivo regionale: fra tutti Stellantis, ma non solo. Il fatturato nei confronti di Stellantis è pari al 10-15%, quindi legare la cassa integrazione alla riduzione di commesse con Stellantis è la prima grande odiosa bufala. Altri sono i clienti, come : Honda, Amadori, Trigano. Per cui non ha bisogno di alcun rilancio e non ha bisogno di alcun partner industriale che la supporti nelle proprie attività poiché il management di Sangritana è apprezzato in Italia e all’estero, chiedete agli esperti del settore.
IL PROBLEMA NON È SANGRITANA, MA IL SUO AZIONISTA, OVVERO TUA che, con un preciso disegno, non solo non ha supportato la compagine frentana in nessun modo, ma che utilizza le difficoltà di mercato per esporre Sangritana, con una conferenza stampa ” tafazziana”, ai dubbi dei clienti ed all’aggressione dei fornitori, per giustificare politicamente in questo modo un antico disegno: quello di svendere Sangritana e rimpinguare le casse di TUA affetta da una situazione economico-finanziaria preoccupante, rinvenibile nelle pieghe dei bilanci aziendali degli ultimi anni. Dopo la conferenza stampa di Di Pasquale se fossi un cliente me ne andrei, se fossi un fornitore non farei più credito. E se queste cose si verificheranno nei prossimi giorni qualcuno dovrà rispondere.
Nella narrazione dei debiti di Sangritana sono stati omessi ad arte fatti eclatanti: sono stati citati i debiti di Sangritana verso TUA, ma dimenticati i crediti di Sangritana verso TUA; si sono dimenticati di spiegare che il restante indebitamento è esclusivamente legato agli investimenti in materiale rotabile, senza il quale non fatturi. Cioè Tua. Peraltro ci risulterebbe che gli investimenti siano stati approvati da TUA in assemblea dei soci e che siano agli atti aziendali contestazioni ufficiali delle partite debiti/crediti fra le due aziende. Per capirci Tua, socio unico, ha in corso un contenzioso interno con la sua controllata Sangritana, non volendogli riconoscere i crediti che Sangritana vanta nei confronti di TUA. Per cui era necessario escludere dalla guida di Sangritana qualunque figura indipendente da TUA. Cioè hanno nominato alla guida di Sangritana il Direttore di TUA che non riconosce i crediti alla società che ora guida….fantastico.
Non sarà forse questo il motivo del cambio di ben quattro amministratori negli ultimi 4 mesi? Come mai l’Amministratore uscente di Sangritana Paolo Marino ha pubblicamente rappresentato una versione su Sangritana completamente opposta da quella narrata da Di Pasquale ?
A proposito di Amministratori che vanno e vengono: a che titolo ha parlato il Responsabile della Divisione Ferroviaria di TUA, Enrico Dolfi, che è fuggito dall’incarico TRE giorni dopo la nomina.
Come mai si è dimesso in tre giorni?
Perché ha accettato la nomina salvo lasciarla in 72 ore?
Chi gli ha chiesto di lasciare e perché?
Ha avuto forse paura di dover contestare al proprio datore di lavoro le partite economiche tra TUA e Sangritana?
Enrico Dolfi, grande amico di Marsilio, è lo stesso che si vocifera ad Ortona come candidato sindaco del centrodestra?
Si preoccupi piuttosto di dare conto di diversi annunci disattesi.
Alcune pubbliche domande a Di Pasquale, Dolfi ed ai politici inutilmente in Regione:
- perché TUA è l’unica ferrovia in Italia a non aver ancora l’autorizzazione di sicurezza, cosa che impone ai treni sulla Lanciano San Vito di andare non oltre i 50 km/h?
- quanti sono i passeggeri che utilizzano il treno TUA Pescara Roma che costa alle casse regionali oltre 2 milioni di euro l’anno?
- quanti sono stati i treni soppressi da TUA negli ultimi 3 anni?
- a che punto è la riapertura della tratta Archi-Quadri?
- a che punto sono i lavori di completamento del terminal intermodale di Saletti/Val di Sangro? Ad oggi risultano ancora fermi i lavori di completamento del cantiere del terminal, strategico per l’area industriale della Val di Sangro? La TUA, Di Pasquale e Dolfi in prima persona hanno completamente disatteso le promesse e non hanno fornito alcuna attenzione al progetto, ed il terminal mezzo incompleto per esaurimento fondi lavora con non poche difficoltà da aprile dell’anno scorso. Sangritana in tal senso sostiene sovracosti di manovra dovendo operare con mezzo terminal nell’indifferenza totale della TUA e delle istituzioni regionali.
Il castello della conferenza stampa di Di Pasquale è servita esclusivamente a mettere le mani avanti per la svendita di Sangritana, ma Sangritana non e nè in debito e né in crisi. Serviva una narrazione per svenderla ai privati. Per chiedere e trovare un partner commerciale non si vendono le quote. Ci si allea, si fa un consorzio, si fanno tante altre cose, tranne una cosa sola: svendere un vettore che è l’unico che può entrare in Val di Sangro perché quello è un binario regionale e dunque non possono entrare altri treni. Questo è un vantaggio competitivo enorme che con la vendita delle quote svanisce perché l’obiettivo è far svanire Sangritana
Credo sia nell’interesse della Regione, ma prima di tutto dei lavoratori, fare piena luce. Appare necessario che la commissione regionale di Vigilanza convochi urgentemente gli amministratori passati di Sangritana, da Pasquale Di Nardo ad oggi, che vanno messi in confronto con i vertici di TUA. Ci sono carte e lettere da ricostruire tra le due società. Bisogna capire la partita crediti/debiti tra le due società, ed entrare nel merito di questa vicenda fino in fondo