I Consiglieri comunali Gianni Padovani ed Enrico Verini hanno presentato una interrogazione al Sindaco Biondi avente ad oggetto la recentissima nomina a scavalco della dott.sa Patrizia CELANI a Comandante della Polizia locale della Città dell’Aquila. Nell’interrogazione i consiglieri ricostruiscono brevemente l’iter amministrativo che ha portato alla nomina della dott.sa CELANI, una Comandante condivisa con il Comune di Ascoli Piceno per mezzo dell’istituto dello scavalco.
L’applicazione dello scavalco presenta, si legge nell’Interrogazione, rilevanti profili di inopportunità e fondati dubbi di legittimità.
Sotto il profilo dell’opportunità, la dr.ssa Celani è stata nominata Comandante della Polizia locale (Pl) di Ascoli Piceno sulla base dell’art. 110 comma 1 del D. Lgs. 267/2000. Un nomina dunque di carattere fiduciario, assolutamente inopportuna da condividere con un altro Sindaco che governa un’altra Città come L’Aquila, con caratteristiche assolutamente diverse e particolari. “L’Aquila, Capoluogo di Regione – si legge nell’interpello – nono comune italiano per estensione territoriale, località centrale e punto di riferimento per un’area vasta, sviluppata su numerose frazioni che vanno conosciute nelle loro specificità, un comprensorio tuttora devastato dal sisma con tutti i problemi del caso, con ulteriori gravi problemi di insicurezza percepita da parte della popolazione e continui eventi di cronaca nera, ebbene appare assolutamente inopportuno che L’Aquila non possa contare su un Comandante della Pl full-time ma debba accontentarsi di un Comandante presente soltanto un giorno a settimana”.
Ancora più inquietanti i dubbi di legittimità: secondo dottrina, si legge, “l’istituto dello scavalco non può essere applicato ai dirigenti nominati ai sensi dell’art.110…Le assunzioni ex art.110 devono essere considerate assolutamente straordinarie per tre motivi: sono potenziali e non obbligatorie; richiedono l’assenza nei ruoli dell’amministrazione di personale al quale sia affidabile l’incarico oggetto del contratto ex art.110 (art.19, comma 6, del d.lgs 165/2001); sono assunzioni soggette a limiti quantitativi e di durata temporale”.
E questo è il punto: “costituirebbe secondo dottrina insanabile contraddizione, ed è contrario allo spirito dell’istituto del 110, condividere generosamente con altro Comune il Comandante della Pl acquisito in via straordinaria, con procedura fiduciaria, per rimediare alla acclarata carenza di personale interno all’Ente”.
In sostanza, l’applicazione dello scavalco comporterebbe secondo dottrina un danno erariale a carico del comune che si avvarrebbe dello scavalco per irregolare costituzione del rapporto di lavoro e della spesa; responsabilità specifiche potrebbero inoltre gravare sull’ente che avendo assunto un Comandante a contratto smentirebbe platealmente la sussistenza delle speciali necessità che ne stanno alla base, se accettasse poi di ridurre quantitativamente e qualitativamente l’apporto delle professionalità acquisite in via straordinaria con un altro ente”.
Tutto ciò premesso, i Consiglieri chiedono al Comune dell’Aquila “se non sia il caso di effettuare una seria ed approfondita valutazione della questione e di procedere nel frattempo alla revoca in autotutela degli atti di nomina del Comandante della Pl dell’Aquila”, onde evitare possibili profili di danno.
“Occorre un Comandante applicato esclusivamente alla Città Capoluogo e che affronti finalmente con metodo ed organizzazione l’inquietante e progressivo degrado della vita civile in Città. La sicurezza urbana all’Aquila è diventata questione così urgente, assorbente e dirimente che non è proprio il caso di perdere ancora tempo, e sperperare denari pubblici, con soluzioni temporanee e toppe a colori che, tra l’altro, presentano rilevantissimi dubbi di legittimità” – conclude l’interrogazione.