I genitori dei bimbi della scuola dell’infanzia di Castellafiume hanno inviato al Vescovo di Avezzano e alla stampa una lettera aperta esprimendo preoccupazione per la sorte della scuola stessa.
In merito, deve essere sottolineato che il fabbricato occupato dalla scuola è di proprietà della Parrocchia, ente ecclesiastico giuridicamente riconosciuto e che, quindi, in forza delle leggi canoniche e dell’ordinamento giuridico italiano, la Diocesi ed il vescovo sono del tutto estranei alla gestione del fabbricato. Il parroco, quale legale rappresentante della parrocchia, è l’unico interlocutore, sebbene il vescovo sia sempre disponibile all’accoglienza e all’ascolto delle richieste e delle necessità delle famiglie.
Orbene, è vero che, con sentenza definitiva è stato riconosciuto che la parrocchia è proprietaria del fabbricato sin dalla sua costruzione; ed è altrettanto vero, però, che mai la parrocchia ha inteso cambiare la destinazione del fabbricato ad asilo o di chiederne la restituzione al Comune.
Infatti, allo scopo di mantenere la presenza dell’asilo nel paese, la parrocchia ha offerto al Comune, quale gestore dell’asilo, di regolarizzare l’affidamento dei locali del fabbricato, già in uso alla scuola materna, stipulando un contratto di locazione a tempo indeterminato ad un canone annuo minimo o anche in comodato d’uso gratuito ed inoltre, anche di essere disposta a valutare eventuali proposte di acquisto di porzione del fabbricato corrispondente ai locali ora occupati dalla scuola.
Al contrario, il Comune ha rifiutato dette offerte affermando di essere costretto a doverlo acquistare, ma ad un prezzo mai dichiarato e per ragioni che non sono mai state rese note ufficialmente né documentate.
In sostanza, il Comune pretende che la parrocchia venda obbligatoriamente il fabbricato. Inoltre, in mancanza di un atto di concessione, al fine di tutelare l’incolumità dei bambini che frequentano l’asilo e del personale preposto, la parrocchia, in qualità di proprietario e quindi corresponsabile per i danni che i predetti potrebbero subire per sinistri derivanti dall’ uso e dalla permanenza nel fabbricato, ha chiesto formalmente al Comune di rendere note quali sono le misure di sicurezza adottate in merito dall’Ente così come previste dalla normativa in materia.
La parrocchia, altresì, ha chiesto di sapere se il Comune abbia provveduto a stipulare un’adeguata polizza assicurativa per responsabilità civile verso terzi a garanzia di eventuali infortuni in danno degli alunni e del personale.
Il sindaco, però, non ha mai risposto alle suddette richieste.
In conclusione, è del tutto evidente la buona volontà della parrocchia per la prosecuzione della scuola per l’infanzia nel proprio fabbricato, così com’ è evidente che il Comune in maniera del tutto ingiustificata continua a sottrarsi ai propri doveri, ponendo in pericolo la sicurezza dei bambini e del personale preposto.