AVEZZANO – È marsicano il prof di filosofia finito sotto i riflettori nazionali per una spiacevole vicenda accaduta al liceo Pirelli di Roma che sta suscitando scalpore su tutta la stampa nazionale. In relazione a del materiale videografico diffuso tramite quotidiani online e cartacei, P.G. è accusato di simulazione di atti sessuali, insulti omofobi, propaganda e apologia del fascismo, episodi discriminatori.
Abbiamo avuto modo di ascoltare il diretto interessato per dare voce anche alla sua versione dei fatti:
LA DENUNCIA. “Sto passando delle ore infernali. Mi ritrovo vittima di una vera e propria valanga di fango che non auguro a nessuno”, ha commentato l’insegnante, “La denuncia sembra provenire da una studentessa che nel corso dell’anno ha ripreso delle immagini con il suo telefono dall’ultimo banco. Ragazza che pur provando a richiamare, rispondeva sempre a tono infastidita
IL RICATTO. “Risale a febbraio-Marzo, la riunione di un consiglio, dove la coordinatrice della classe del quinto anno coinvolta in questa vicenda, avrebbe riferito che la ragazza dell’ultimo banco, che aveva un basso rendimento scolastico, era in possesso di materiale video con il quale avrebbe ricattato la scuola e gli insegnanti se non fosse stata ammessa agli esami di stato. Subito, chiesi di mettere al verbale questa notizia che avrebbe messo in cattiva luce l’intera struttura scolastica”.
LA PRESIDE. “Il caso era già passato nelle mani della Preside. Con buon senso e saggezza, la dirigente scolastica aveva archiviato il caso durante l’inverno non trovando nulla di compromettente nell’ambito interno della scuola”.
LE FOTO DIFFUSE. “Nessuno ha voluto prendere provvedimenti e lei alla fine sembra aver ricacciato il materiale. Si tratta di immagini diffuse che sono chiaramente dei fotogrammi che lasciano una dubbia interpretazione. Per quanto riguarda il ragazzo attaccato alla cattedra, si tratta di un giovane che era solito fare scherzi ed io stavo cercando di spostarlo per metterlo al posto. Da questo fazioso fotogramma, manipolato nei racconti, è nata addirittura un’accusa di simulazione di atti sessuali”.
L’ESPERIENZA POLITICA A SINISTRA. “Ma quale apologia del Fascismo?! Io sono di sinistra e se proprio devo dirla tutta, come possono testimoniare i miei amici di una vita, sono stato segretario locale dei Comunisti Italiani, mi sono candidato con liste di sinistra, e sono stato anche vice segretario del Pd. Nonostante questo e nonostante gli studenti mi abbiano più volte chiesto consigli sulle espressioni di voto, li ho sempre invitati a seguire le proprie idee e i propri sentimenti nell’espressione di voto in campo politico. Mai politica a scuola”.
LE PROVOCAZIONE DEGLI STUDENTI. “La maggior parte dei ragazzi, aggiungo purtroppo, oggi gioca a provocare, specie se vengono a sapere che sei di sinistra e lo fanno utilizzando i saluti dei fascisti. Si tratta di giovani di 18 anni. Oltre rimproverarli e prendere nota, cosa possiamo fare per limitare questi comportamenti? Aggredirli fisicamente, cosi mi ritrovo ennesime violenze mediatiche? Si vede chiaramente nei fotogrammi manipolati e diffusi che ho la mano bassa, mentre sono i giovani che alzano la mano per il fascismo provocandomi”.
OMOFOBIA. “Ci tengo a sottolinearlo, non ho mai, e dico mai, utilizzato parole sgradevoli o di attacco verso i gay. Io sono il primo a partecipare ai pride, l’ho fatto quest’anno a Roma e anche in passato, proprio per sostenere i diritti sociali e un’apertura mentale, sempre in linea con i miei principi di uomo di sinistra. Anche qui c’è manipolazione e strumentalizzazione.
RAZZISMO. “Ci sono anche accuse di razzismo in questa vicenda. Anche qui, c’è tanta faziosità e voglia di colpire la mia persona. Uno studente di origini filippine, tra l’altro molto bravo e ammesso agli esami con il massimo dei voti nelle mie materie, giocando, ogni volta che entravo in classe con autoironia, mi puliva la cattedra lasciandomi di sasso. Nelle accuse mediatiche viene riportata una mia frase scherzosa, nella quale dico “ma vieni anche a casa?” dove poi lo stesso ragazzo scoppia a ridere. Un chiaro esempio di autoironia, lontanissimo dalla realtà.
SOLIDARIETÀ DA PARTE DEI RAGAZZI. “Ho un avuto sempre un bellissimo rapporto con gli studenti e nelle mie classi ho cercato di instaurato un ambiente tranquillo, sereno e rilassato. Vi inoltro i messaggi di solidarietà che ho ricevuto da loro in questi giorni:
MESSAGGIO 1 – “Buongiorno professore, sono E. G., un suo ex alunno. Le scrivo per comunicarle la mia totale vicinanza per quanto sta succedendo in questi giorni. Colgo l’occasione per ringraziarla dato che i suoi insegnamenti si sono rivelati tra i più propedeutici all’insegnamento universitario. Ancora un grande grazie e di nuovo ha tutta la vicinanza mia e degli altri miei compagni fedeli dell’ex VB. Un saluto”
MESSAGGIO 2 – “Ciao grande Prof sono D.S. Avendo letto queste notizie appena uscite di pseudo giornalisti ti volevo scrivere questo messaggio per dimostrare assoluta vicinanza. In classe con quei modi lì che adesso fanno scalpore abbiamo sempre scherzato e ciò nonostante, leggendo gli articoli dei giornali, ti hanno descritto come se fossi un mostro solo per fare un inutile clamore mediatico. Comunque sia spero che non ci saranno conseguenze importanti per te sul piano lavorativo ed al di fuori perché so bene che non sei la persona che hanno voluto appositamente ritrarre i giornalisti per fare i loro interessi. Un saluto con affetto da me e dai pochi leali del VB.”