“I costi per la messa in sicurezza della tribuna dello stadio “F.Piccone” di Celano, ora da abbattere e ricostruire, sono aumentati di circa sette volte rispetto alla previsione iniziale. Per il lotto 1 – relativo alla manutenzione straordinaria della copertura – il progetto prevedeva un investimento di circa 400mila euro rispetto al nuovo quadro economico di 2 milioni 350mila deliberati recentemente dalla Giunta comunale: una situazione palesemente fuori controllo a cui, inoltre, si devono aggiungere i costi sostenuti finora, tali da lasciare ipotizzare una spesa finale che potrebbe superare addirittura i 3 milioni di euro. È comprensibile come gli aumenti dei costi delle materie prime abbiano avuto un impatto sul progetto ma, tuttavia, riteniamo che la gestione inefficace e l’aver sottovalutato la situazione da parte del sindaco e degli assessori competenti abbia portato la situazione al collasso”.
Lo dichiara Ermanno Natalini, segretario del Circolo del Partito Democratico di Celano.
“Per finanziare l’opera è stato richiesto un mutuo alla Cassa Depositi e Prestiti per un importo complessivo di 2 milioni 230mila euro: tale somma si aggiunge a quelli già ottenuti. Il mutuo comporterà anche il pagamento di un alto tasso di interesse che sarà a carico dei contribuenti, incrementando ulteriormente l’onere finanziario per la comunità celanese. È importante sottolineare come su questa opera sia stato richiesto anche un ulteriore finanziamento ministeriale di 400mila euro che ora è a rischio. Il fondo “Sport e Periferie”, infatti, finanzia la completa funzionalità dell’infrastruttura sportiva e quindi tutte le opere di demolizione e ricostruzione dovranno essere completate entro il 31 dicembre 2024. Un ulteriore ritardo comprometterebbe la disponibilità di questi fondi indispensabili per il completamento dell’opera”.
Prosegue Natalini: “Alla luce di questa situazione e per fare chiarezza sulla gestione dell’intera opera, abbiamo predisposto un dettagliato dossier di oltre 700 pagine all’interno del quale ricostruiamo la vicenda. A tutela dei contribuenti celanesi siamo pronti a ricorrere all’Autorità Nazionale Anticorruzione (ANAC) e alla Corte dei Conti affinché venga verificata la correttezza delle procedure adottate, eventuali inefficienze degli iter amministrativi e se fosse stato possibile evitare questo esagerato aumento di costi e di tempi di realizzazione dell’opera. Come Pd di Celano crediamo che la sostenibilità economica di tale progetto presenti molte ombre. La comunità locale si trova a dover affrontare una spesa notevolmente superiore rispetto a quanto inizialmente previsto e ciò non può che destare preoccupazioni su potenziali sprechi di denaro pubblico”.
“Chiediamo un maggiore rispetto per i tifosi, gli sportivi celanesi, le società e gli atleti che da febbraio 2017 hanno visto compromesso il loro diritto ad avere infrastrutture sicure e funzionali. È inaccettabile che in vent’anni non sia stata fatta una manutenzione adeguata, mettendo così a rischio la sicurezza di chi ha frequentato lo stadio in questo arco di tempo e privando, inoltre, la comunità locale di una struttura adeguata e moderna. Le società sportive hanno sostenuto ulteriori costi poiché costrette a migrare su campi da gioco di altri comuni marsicani sostenendo elevate spese per le trasferte, le gare e per gli allenamenti. Aspetto, questo, che non può essere ignorato nell’analisi dei costi complessivi del progetto”.
“Il Pd di Celano chiede all’amministrazione Santilli di rendere pubblici tutti gli atti prodotti ma anche di chiarire definitivamente quali siano i costi reali sostenuti finora. Non solo, vogliamo che sia resa disponibile anche la corrispondenza con il Ministero e i dettagli delle spese aggiuntive, delle consulenze e degli affidamenti di incarichi tecnici e legali. I cittadini devono avere un quadro trasparente e dettagliato dei costi complessivi previsti per chiudere l’opera. Il mondo sportivo celanese non merita tutto questo anzi ha bisogno di risposte concrete e di strutture moderne, polifunzionali, efficienti e soprattutto sicure. Questa situazione ha avuto un impatto negativo sull’offerta sportiva di Celano, condizione che perdura da troppo tempo e ha portato a un drastico ridimensionamento delle attività sportive disponibili, causando disaffezione tra sostenitori e appassionati. Auspichiamo una sincera autocritica e un’assunzione di responsabilità da parte di chi governa la città poiché, tutti i nostri appelli a intervenire e mettere in protezione le strutture sono caduti nel vuoto. Non abbasseremo la guardia e proseguiremo nella nostra azione di vigilanza pretendendo rispetto per la comunità celanese che non può continuare a essere penalizzata da quanto sta accadendo” conclude Natalini.
Per dovere di cronaca ci piace ricordare però, agli esponenti del PD, un piccolo particolare che riguarda l’inerzia ed i ritardi: Ma l’inchiesta acqua fresca non fu fatta avviare proprio dall’ex segretario Pd Calvino Cotturone?