Dopo incontri, faccia a faccia, trattative e udienze c’è l’atto amministrativo che segna la svolta per la vicenda della vecchia ferrovia, quella che collegava la stazione allo zuccherificio, tagliando in due la città.
La delibera approvata ieri in giunta dovrà passare al vaglio del consiglio comunale per completare l’iter amministrativo (naturalmente il tema è stato oggetto di confronto in maggioranza) ma il testo approvato già mette nero su bianco gli impegni reciproci del comune e della società Rivalutazione Trara e sblocca una vicenda ingarbugliata e ferma da anni.
Le trattative erano riprese per volontà del sindaco Giovanni Di Pangrazio intenzionato a togliere ben 24 mila mq dall’incuria e dare alla città un percorso pedonale e podistico all’aperto, dalla forte valenza suggestiva e per il quale, il primo cittadino di Avezzano, ha già pensato al nome di “via delle stelle”.
Così, in un colpo solo, l’amministrazione vuole sottrarre al degrado un’area finita nel cono d’ombra della impossibilità di manutenzioni e aggiungere ai percorsi ciclabili e dedicati allo sport un tassello fondamentale: circa 10 km di percorso che porta dalla stazione al fucino e ritorno.
Con l’approvazione del consiglio comunale, tra l’altro, l’amministrazione Di Pangrazio porterebbe a casa la soluzione di un altro annoso e spinoso contenzioso, dopo quelli sbloccati relativi alla vicenda IRIM che ha fatto ripartire l’iter di completamento del nuovo municipio e all’accordo con la ditta Mascitti, grazie al quale si sta rifacendo il manto stradale di importanti arterie della città.
In dettaglio l’accordo prevede che il comune verserà 687.323,62 mila euro nelle casse della società Rivalutazione Trara (373 mila euro per l’occupazione delle aree e 296 per i danni collegati), a cui andrà anche l’immobile, messo anni fa tra quelli alienabili, della ex scuola elementare di via Garibaldi e il comune diventerà proprietario della ferrovia (valore stima-to 960 mila euro). La somma intera da corrispondere alla Società da parte del Comune di 687.323,62 è costituita dalla differenza tra quanto dovuto dal Comune alla Società pari €. 1.632.232,67 e quanto, a sua volta, dovuto dalla Società al Comune per l’IMU e TASI relativi agli anni 2017-2022 (€. 450.000,00) e per il trasferimento dell’immobile sito in Via Garibaldi (ex scuola elementare), stimato in €. 500.000,00.
Non solo, avendo messo da parte in bilancio 1 milione e 44 mila euro a seguito dell’ultima sentenza sfavorevole, potrà investire subito 373 mila euro verrà reinvestita per sistemare la prima parte del vecchio tracciato ferroviario rendendolo fruibile alla cittadinanza con camminamenti ciclo-pedonali ed opere di arredo urbano.
Una conclusione più che positiva per gli amministratori se si considera che, nelle alterne vicende processuali, la società Trara era arrivata a chiedere 2 milioni e 500 mila euro alla municipalità di Avezzano
Non a caso il sindaco ha definito “importantissimo questo accordo e significativo per dare un destino luminoso alla ferrovia dopo quello segnato dall’incuria e dai contenziosi”.
In Italia, alcune delle più belle ciclovie, sono state realizzate su vecchie ferrovie dismesse, compresa la via Verde dei Trabocchi. Ora, anche ad Avezzano si può dare un destino analogo ai binari che hanno segnato parte della storia recente della città.
Questa, in sintesi, la cronistoria della vicenda
La società Rivalutazione Trara S.r.l. nel 2018, citava in giudizio il Comune di Avezzano per far accertare l’illegittima occupazione delle aree, per ottenere il risarcimento danni per l’equivalente monetario e per il riconoscimento e per la condanna del Comune di Avezzano ai danni/indennizzi dovuti per tutto il periodo di occupazione
In considerazione della destinazione urbanistica delle aree, la Società assumeva che i danni corrispondevano ad un totale di €. 1.254.201,5 a cui andavano aggiunti i danni per la perdita di valore delle restanti aree da quantificarsi in corso di causa, il tutto oltre rivalutazione monetaria ed interessi;
Il Comune di Avezzano si costituiva in giudizio nel 2018, contestando le richieste di parte attrice e formulando una eccezione riconvenzionale di usucapione delle stesse aree;
Con sentenza n. 96.2022, il Tribunale di Avezzano respingeva l’eccezione di usucapione e di prescrizione e, dopo una attenta ricostruzione del panorama giurisprudenziale e normativo in materia, sulla scorta del pronunciamento della Cassazione a Sezioni Unite (ordinanze nn. 441 e 442 del 2014) e, della più recente decisione dell’Adunanza Plenaria del Consiglio di Stato (la n. 2 del 2020), chiariva come, in consimili fattispecie, neppure la rinuncia abdicativa compiuta dal privato spossessato (con la richiesta di risarcimento del danno per equivalente del valore delle aree), potesse comportare, come effetto automatico, che le aree venissero acquisite dall’Amministrazione occupante;
Il Giudice di Tribunale, con la sentenza citata, una volta accertati (i) l’irreversibile trasforma-zione di tutte le aree occupate e (ii) l’illecito permanente posto in essere dal Comune di Avezzano, in accoglimento parziale della domanda avanzata dalla Società Rivalutazione Trara srl e per il periodo di occupazione illegittima, individuato in ben 22 anni fino alla domanda giudiziale del giugno 2018, quantificava i danni in complessivi €. 452.765,40, oltre rivalutazione monetarie ed interessi come in motivazione, spese di lite quantificate in €. 8.200,00 (oltre spese generali C.A. ed IVA) e rimborso del c.u. per €. 860,97, ponendo le spese della CTU (per intero pari ad €. 4.772,18) a carico di entrambe le parti per la metà ciascuna;
Quanto ai danni, applicando in via analogica i criteri previsti e stabiliti per l’occupazione sa-nante dall’art. 42 bis T.U. Espropri (i.e. 5% del valore venale dei fondi per ogni anno di occupazione oltre il danno non patrimoniale calcolato nel 10% del suddetto valore) e ciò sulla base del valore delle aree quantificato dal CTU nel minore importo di €. 377.304,50 rispetto a quello maggiore originariamente richiesto da Rivalutazione Trara e pari invece ad €. 545.305,00;
Il CTU, con la sua relazione definitiva del gennaio 2021, aveva accertato che, nell’ambito dei terreni di proprietà della Società, le aree occupate dal Comune di Avezzano fossero pari a circa mq 7.700,00 per un valore complessivo di €. 377.304,50.
Dal Tribunale civile di Avezzano veniva respinta la domanda principale della Società che, sul-la base dell’accertato valore locativo delle aree occupate pari a circa 109 mila euro annui, per danni da occupazione illegittima, aveva richiesto il maggiore importo di circa 2,5 mln di euro;
Con atto di precetto notificato il 29 ottobre 2022, la Società, in forza della sentenza n. 96/2018 di Tribunale, intimava al Comune di Avezzano il pagamento dell’importo di condanna pari ad €. 650.400,47 comprensivo di sorte, rivalutazione monetaria e interessi a tutto il 30.9.2022, spese di lite e compensi per il precetto;
Con atto di citazione in appello, con udienza fissata per il 22 aprile 2023, il Comune di Avezzano chiedeva l’annullamento e, comunque, la riforma della sentenza del Tribunale di Avezzano n. 96/2022 avanzando contestualmente istanza di sospensione dell’efficacia esecutiva della pronuncia appellata;
La Società si costituiva innanzi alla Corte di Appello di L’Aquila (R.G. n. 885/2022) con comparsa del 26 ottobre 2022, contestando i motivi di gravame e promuovendo, a sua volta, un autonomo appello incidentale con cui chiedeva la riforma della sentenza di primo grado ed instava per il riconoscimento dei danni da calcolarsi sul valore locativo delle aree occupate e nel maggiore importo di €. 2.450.070,05, oltre rivalutazione monetaria ed interessi;
Successivamente il Giudice di secondo grado riteneva non prive di fondatezza le ragioni del comune con ciò arrivando a ridurre per l’ente l’entità del danno da illegittima occupazione ri-spetto alla originaria durata di 22 anni (fino all’anno 2018);
Nelle more della discussione dell’inibitoria, la Società promuoveva un giudizio di pignora-mento presso Terzi innanzi al Tribunale di Avezzano per un importo di €. 975.600,71;
La Corte di Appello di L’Aquila accoglieva l’istanza di sospensione del Comune di Avezzano con ordinanza dell’11 gennaio 2023 ed il giudizio d’appello, all’esito dell’udienza del 12 apri-le 2023 veniva rinviato direttamente per la precisazione delle conclusioni all’udienza del 22 maggio 2024;
Dopo ampia valutazione di opportunità di trovare, anche in considerazione dell’alea del giudizio in appello, fermo quanto anticipato dalla Corte di Appello nella citata ordinanza dell’11 gennaio 2023, una soluzione bonaria della vicenda, tra le parti, ed i legali della società Rivalutazione Trara ed il Comune di Avezzano intercorrevano corrispondenze ed incontri finalizzati ad una composizione stragiudiziale della lite in alternativa alla continuazione del contenzioso;
Le parti così elaboravano una più ampia proposta di transazione con cui si prevede la risoluzione del contenzioso civile citato nonché e, più in generale, per quanto riguarda la Società, il trasferimento in favore del Comune di Avezzano di tutti i terreni già occupati ed irreversibilmente trasformati dall’Ente per mq 7.788,33, per come risultanti accertati dalla CTU di Tribunale civile di Avezzano a fronte di valore di €. 377.304,50, ed il trasferimento del tracciato ferroviario per mq 24.073, per un valore netto stimato dall’UTE con relazione del 2018 in €. 823.368,00 ed aggiornato con gli indici ISTAT a tutto il novembre 2023 (data di inizio delle trattative) in €. 962.517,19 (al netto dell’IVA e/o Imposta di Registro qualora riconosciute dovute a seguito di interpello che il Comune di Avezzano presenterà a seguito della firma del-la allegata transazione alla Agenzia delle Entrate competente), a totale e definitiva tacitazione di ogni pretesa pecuniaria connessa alla causa pendente davanti alla Corte di Appello dell’Aquila (R.G. n. 885/2022) e delle altre questioni qui trattate e definite. Dall’altro, per quanto riguarda il Comune, la corresponsione in favore della Società di una somma di denaro ed il trasferimento in favore della Società dell’immobile sito in via Garibaldi ex scuola elementare identificato al NCEU del Comune di Avezzano al fg. 29 p.lla 316 ( già oggetto di avviso pubblico di vendita nell’anno 2021, andato deserto) a totale e definitiva tacitazione di ogni pretesa pecuniaria connessa alla causa pendente davanti alla Corte di Appello dell’Aquila (R.G. n. 885/2022) e delle altre questioni qui trattate e definite;