Strada dei Parchi apprende con viva soddisfazione che anche il Tribunale di Pescara, così come quelli de L’Aquila un anno fa e di Teramo lo scorso giugno, ha assolto sette Dirigenti dalle accuse di “Attentato alla sicurezza dei trasporti” e “Inadempimento nei contratti di pubbliche forniture” con formula piena “perché il fatto non sussiste”. Un ulteriore passaggio che sgombra definitivamente il campo da qualsiasi dubbio sulla gestione delle autostrade A24 e A25 da parte di Strada dei Parchi.
La nuova e ulteriore assoluzione arriva dopo il reintegro della Società, lo scorso primo gennaio, nella gestione delle due autostrade che collegano Roma ai Capoluoghi abruzzesi, un provvedimento ratificato dal Parlamento senza alcuna opposizione.
Oltre a costituire l’ennesima conferma del corretto operato della Concessionaria, che ha eseguito manutenzioni ordinarie per importi persino superiori a quelli previsti da contratto, e ulteriore garanzia della sicurezza delle due autostrade per i nostri Clienti, la sentenza di oggi è la dimostrazione definitiva di quanto iniqua e infondata sia stata la decisione assunta dal precedente esecutivo nel luglio 2022. Un decreto-legge che aveva disposto la revoca in danno della Concessione sulla base di una norma, mai applicata in altre circostanze pur di fronte ad effettivi accadimenti con gravi conseguenze, che si fondava esclusivamente sulla contestazione alla Concessionaria di non aver eseguito la dovuta manutenzione ordinaria dei viadotti autostradali, in termini corrispondenti alle ipotesi di reato oggetto dei procedimenti giudiziari avviati dalle Procure presso i tre Tribunali.
Nello specifico il filone pescarese ha indagato sui quattro viadotti nel tratto Torano-Pescara, denominati Popoli, Bussi, Gole di Popoli e Svincolo di Bussi e i fatti contestati si riferiscono al 2018 quando un’ordinanza impose la limitazione del traffico sullo svincolo di Popoli. Secondo il perito incaricato dalla Procura, il prof. Bernardino Chiaia del Politecnico di Torino, “non ci sarebbe mai stato pericolo di crollo, nonostante i piloni visibilmente ammalorati, ma solo precauzione dopo la tragedia del Ponte Morandi a Genova”. Una conclusione comune a tutti i viadotti delle autostrade A24/A25 esaminati nel corso della perizia e la terza conferma consecutiva della sicurezza dell’infrastruttura da parte di un Tribunale.