L’AQUILA – Si è brillantemente laureato con un interessante studio sul burnout degli infermieri, Gianluca Morelli, già infermiere dell’ospedale San Salvatore dell’Aquila dove svolge il suo lavoro nel reparto di neurochirurgia. Ha raggiunto il traguardo della laurea magistrale a pieni voti nella facoltà di scienze infermieristiche ed ostetriche dell’Università dell’Aquila con una tesi/studio sul territorio della Asl1 riguardante il fenomeno del burnout sugli infermieri degli ospedali di L’Aquila, Avezzano, Sulmona, Tagliacozzo, Pescina e Castel di Sangro. Uno studio, basato sull’analisi dettagliata di un questionario inviato ai dipendenti ospedalieri della ASL1, che ha fatto emergere le criticità legate alla vita lavorativa e le conseguenze psicologiche che troppo spesso e in crescente aumento colpiscono i dipendenti che purtroppo, emerge dallo studio, ancora non hanno adeguati strumenti e sufficienti strumenti per poter gestire il disagio e le conseguenze e per affrontare il rischio di sviluppo del burnout collegato al mondo del lavoro. Seguito dalla Professoressa Valeria Caponnetto, ricercatrice dell’Università dell’Aquila, Morelli ha mappato lo stato dei disagi lavorativi delle varie realtà ospedaliere, dalle più grandi e probabilmente meglio organizzate alle più piccole. In tutte emerge chiaro che ancora c’è tanto da fare per arrivare a supportare a pieno il personale affetto da questa sindrome che colpisce i lavoratori specie quelli che, come gli infermieri, svolgono una professione d’aiuto ma che a loro volta necessitano di aiuto e supporto quando momenti di caduta psicofisica vanno a minare la loro serenità lavorativa.