PESCARA – “Tua, la società del trasporto pubblico locale, nel silenzio assordante, sta nascondendo quello che è accaduto e sta accadendo. In sfregio delle vigenti norme consiglio di amministrazione e dirigenza aziendale hanno imposto al personale, raggiunti i 62 anni, ad andare obbligatoriamente in pensione”. Così in una nota Camillo D’Alessandro dei Riformisti e Civici a sostegno di Luciano D’Amico Presidente, già sottosegretario ai trasporti nella giunta D’Alfonso.
“Ma la norma nazionale consente la permanenza, in presenza di requisiti, per raggiungere il massimo requisito contributivo. È vergognoso che consiglio di amministrazione e dirigenza abbiano posto in quiescenza obbligatoria molti lavoratori, anche con solo venti anni di contributi, con meno di 800 euro di pensione. Mi risulta che alcuni dirigenti, nonostante abbiano raggiunto l’età pensionabile, sono stati prorogati, al costo di 100/120 mila euro annui, mentre un lavoratore, che non ha maturato contributi, viene espulso, con gravi conseguenze sulla propria pensione. E puntualmente TUA ha perso davanti al giudice del lavoro ed è stata condannata a pagare 80 mila Euro di risarcimento, con reintegro, per ogni lavoratore. Ora il rischio è che si potranno fare cause a catena a tutti coloro che forzosamente sono stati messi fuori dall’azienda. Ma ora chi paga, il consiglio di amministrazione? I dirigenti? Quante sono le cause perse e quanti potranno fare causa a TUA sulla base di questa sentenza?”
“Voglio capire anche la Regione cosa ha fatto ? Ha esercitato il controllo analogo su queste decisioni in contrasto con la normativa ? E’ stata informata ? Con i lavoratori di TUA con i quali ci siamo confrontati, scontrati, ma di certo insieme abbiamo realizzato la società unica del Trasporto Pubblico Locale, che tra sub concessioni e privatizzazione della Sangritana, sta prendendo una brutta piega. E quando si è trattato di pensionamenti noi abbiamo varato misure di accompagnamento economico al pensionamento, tutti ricordano. A loro dico con la trasparenza di sempre, la prima cosa che faremo come Riformisti e Civici è porre sul tavolo del nuovo Presidente D’Amico il dossier TUA che innanzitutto riguarderà l’operato del consiglio di amministrazione, del direttore generale, dei dirigenti ed assumeremo le decisioni conseguenti” .
“E’ proprio l’esatto opposto di ciò che afferma D’Alessandro: nessun danno erariale, solo un risparmio consistente”. Così Gabriele De Angelis, presidente della TUA, in merito alle affermazioni di Camillo D’Alessandro su questioni relative al personale della società di trasporto.
La vicenda, accennata da D’Alessandro, va spiegata in dettaglio altrimenti si rischia di dare, come è stato fatto con la nota dell’ex deputato, una visione mistificata della realtà.
Il 30 novembre ed il 31 dicembre 2022 la TUA ha disposto la cessazione del rapporto di lavoro, per sopraggiunti limiti di età anagrafica, per tre autisti.
Gli stessi tre autisti che, nei tempi previsti dalle norme, avevano esercitato l’opzione alla permanenza in servizio oltre il 62esimo anno di età.
Va precisato, inoltre, che dal giugno 2019, la TUA ha avviato e concluso 157 risoluzioni anticipate di rapporti di lavoro con autisti con età inferiore ai 62 anni.
“Il dato dei 157 operatori di esercizio già posti in quiescenza con età inferiore ai 62 anni – ha sottolineato Gabriele De Angelis – è piuttosto emblematico e può certamente tranquillizzare D’Alessandro che ha impropriamente ipotizzato un effetto a catena di ricorsi”.
Tornando alla questione sollevata da D’Alessandro, la risoluzione anticipata del rapporto di lavoro, ha indotto i tre conducenti ad adire il giudice del lavoro.
Nel totale delle quiescenze anticipate, solo per queste tre posizioni si è arrivati a sentenza, con esiti differenti: accoglimento del ricorso per due operatori di esercizio, rigetto per un altro lavoratore.
L’accoglimento dei primi due ricorsi ha comportato per l’azienda l’obbligo di reintegra in servizio dei due lavoratori, oltre alla corresponsione di una indennità risarcitoria dalla data di fine lavoro (gennaio 2023) al dicembre 2023.
I due dipendenti, anziché accettare la reintegra, hanno optato, come previsto dalla legge, per l’indennità sostitutiva pari a 15 mensilità.
Per quanto riguarda il terzo conducente, il Tribunale ha accolto le eccezioni e le ragioni sollevate da TUA, legittimando in tal modo la procedura di esonero dal servizio.
Tradotto in numeri significa che le ordinanze hanno determinato un esborso complessivo di 160.846 euro, mentre il delta favorevole per l’azienda, tra cui il recupero dei costi collegati all’anzianità di esercizio dei lavoratori posti in quiescenza, ammonta a 176.773,56 euro.
Alcune ulteriori precisazioni, infine. “Può stare ulteriormente tranquillo D’Alessandro – ha concluso Gabriele De Angelis – perché non c’è stato nessun turnover in quanto le assunzioni sono quelle già stabilite nel cronoprogramma del fabbisogno personale approvato dalla regione Abruzzo che esercita il controllo analogo sulla nostra società”.
Alla replica di De Angelis arriva un ulteriore risposta di Camillo D’Alessandro – “La nota del Presidente di Tua è singolare, poiché non risponde e provo a fargli domande chiare: