Avezzano riscrive i dettami dell’8 marzo, Giornata internazionale dei diritti delle donne, e lo fa spalancando le porte, il giorno successivo, del primo Villaggio open space dedicato interamente alla cultura e alla crescita femminili. Un mosaico di colori, di emozioni e una mappa interattiva di attività e di laboratori tutti gratuiti, per ripercorrere da cima a piedi cosa significa realmente essere donne oggi. “La prima edizione del Villaggio, sostenuta fortemente dall’Amministrazione di Avezzano, – commentano l’assessore Maria Antonietta Dominici e le consigliere comunali Concetta Balsorio e Stefania Antidormi – vuole essere una sorta di metaracconto: lasceremo cioè, che siano le donne a descrivere e a narrare loro stesse nella storia, nella società e nei vari campi dell’arte, così da creare un nuovo punto di partenza per l’avventura del genere femminile. La donna, infatti, non esiste solo quando è sopraffatta e solo quando la cronaca ce la ricorda. La donna esiste sempre”.
Grazie al Villaggio delle donne, il 9 marzo sarà un giorno di gioia e di ricerca della vita: il luogo di cultura simbolo della storia avezzanese per antonomasia, il Castello Orsini, verrà trasformato in un “abbecedario” tangibile dell’evoluzione al femminile. In questa cornice, preziose e da non perdere saranno le sei tavole rotonde sulle donne: 6 momenti di riflessione e di dibattito che andranno in scena simultaneamente nei giardini del Castello e che verranno coordinati da sei professioniste affermate. Gli appuntamenti con le tavole rotonde saranno due: dalle 11 del mattino sino alle 12 e dalle ore 15 e 30 fino alle 16 e 30. Si partirà con la prima tavola rotonda su “Velluto e damascato: percorsi e momenti salienti della storia attraverso lo studio del costume”, a cura della stilista e sarta di abiti d’epoca Rosa Noto, al timone della sua associazione Leone. L’attenzione sarà riservata in modo particolare alla moda femminile del Medioevo e del Rinascimento, “due epoche storiche che, dandosi la mano, la a loro volta porgono al futuro”, afferma Rosa Noto. Si proseguirà con il Tavolo delle della donna nelle favole, ovvero come veniva vista e vissuta anticamente la donna nelle fiabe popolari. Questo momento di riflessione sarà a cura della scrittrice di racconti per bambini, Manuela Rotili, che spiega: “Moglie e madre, la protagonista femminile delle favole ha sempre manifestato un carattere remissivo e sottomesso. Le donne, anticamente, difatti, vivevano nell’attesa senza tempo del principe azzurro, loro salvatore. In ciò, si evidenzia la subalternità delle donne rispetto alla figura maschile”. Da Biancaneve alla Bella Addormentata nel Bosco fino ad arrivare alla favola di Barbablù (XVII secolo). Qui c’è lo switch: una donna moderna che, senza artifizi, trova l’amore del suo uomo, indipendentemente dal suo aspetto, dalla sua astuzia e dalla sua curiosità. Sarà, poi, la volta della tavola rotonda sociologica, con la dottoressa Martignetti, dal titolo “Il superpotere”, ovvero la riscoperta del fascino femminile: le donne devono riappropriarsi della libertà di piacersi e di piacere. Si continuerà con il Tavolo sull’imprenditoria femminile e sul marketing, con l’esperta di digital e social network Simona Di Berardino. Il titolo sarà “Digital Power Woman”.
“Quante volte ci hanno detto di no? – spiega la professionista – È proprio quello il momento in cui bisogna fare il passo in più, perché, nella vita, occorre essere contro-intuitivi. 10 anni fa, mi buttai a capofitto nella carriera del digitale, strutturando il mio percorso. Il marketing è una grande opportunità soprattutto per le donne, perché coniuga creatività e gestione del tempo; ci permette di essere alla pari con uomini imprenditori e manager”. In ultimo, la chef di Villa San Sebastiano Lucia Tellone, operatrice del “miracolo” del forno comune, con lunghe e fruttuose esperienze in ristoranti stellati, ci racconterà col suo tavolo “L’importanza del dare”, la sua storia. “Le esperienze negative – afferma – per noi donne devono essere da stimolo: non devono essere gli altri a dirci cosa dobbiamo fare e come dobbiamo vivere. Negli ambienti della cucina di alto livello, le donne sono ancora davvero poche”. Chiuderà in bellezza l’esperienza delle tavole rotonde, la poetessa Roberta Placida, con l’evoluzione e la rivoluzione della figura femminile nella letteratura e nella poesia. “Da principesse che hanno necessitato di essere salvate dagli uomini a combattenti determinate e convinte che si salvano da sole. – concludono le amministratrici – Le sei tavole rotonde daranno il via a sei excursus diversi, in cui il vero filo conduttore sarà la fiducia ritrovata in se stesse”. Le sei tavole rotonde sono aperte alle scuole superiori di primo e secondo grado del territorio.