“Ancora una volta il sindaco dell’Aquila, Pierluigi Biondi, fiero scudiero dei vertici nazionali di Fratelli d’Italia, ha perso un’occasione per evitare una brutta figura scegliendo la strada delle menzogne. L’ennesima mistificazione dell’esponente di FdI è quella secondo cui Luciano D’Amico e il Patto per l’Abruzzo non vorrebbero che l’ospedale San Salvatore dell’Aquila diventasse Dea di II livello. Lo affermano dopo aver letto tre righe all’interno di un paragrafo di un intero programma elettorale, estrapolate ad arte con l’unico intento di creare una polemica per avvelenare un clima elettorale che li vede prossimi alla sconfitta. Si parla infatti delle Case di Comunità – e non del Dea di II livello – e dell’ennesima scelta sbagliata fatta da questo centrodestra, ovvero quella di volerne collocare una presso l’ospedale aquilano. Tale decisione sarebbe un grave errore poiché, così facendo, andrebbe contro la stessa logica per cui sono state immaginate, cioè favorire una sanità più diffusa e quindi capillare sul territorio. Il primo cittadino della città capoluogo di provincia e di regione non ha praticamente compreso nulla di ciò che ha letto. Il suo nervosismo è figlio della paura di perdere le imminenti elezioni del 10 marzo e per questo sceglie di rifugiarsi nella disinformazione, ossia in ciò che un uomo delle Istituzioni non dovrebbe mai fare: mentire ai cittadini”.
Lo dichiara Giorgio Fedele, Consigliere regionale del Movimento 5 Stelle.
“Biondi, Marsilio e il loro centrodestra, se realmente avessero voluto il potenziamento del San Salvatore, avrebbero potuto coinvolgere la tanto millantata filiera politica di cui vanno fieri, quella che parte dal Comune dell’Aquila e attraversa la provincia e la Regione per arrivare al Governo nazionale. Ma non lo hanno fatto, non hanno voluto in alcun modo tentare di portare l’ospedale del capoluogo di Regione a Dea di II livello per non pagare, a pochi mesi dalle elezioni, le conseguenze di questa scelta sugli altri territori. Un atteggiamento, questo, da veri irresponsabili. Questo modo di fare che ha contraddistinto il Presidente Marsilio in questi cinque anni ha enormemente penalizzato in particolar modo la provincia dell’Aquila, e ciò perché Fratelli d’Italia, Lega e Forza Italia hanno sempre considerato questo territorio il loro feudo dove possono sentirsi liberi di agire indisturbati. Tanto è vero che le scelte importanti hanno sempre riguardato gli altri territori della regione con l’unico scopo di creare consenso laddove non era e non è presente”.
“Tutto questo è avvenuto nel totale silenzio di Biondi, sindaco dell’Aquila, cioè la città capoluogo di provincia e di regione, proprio lui che è stato ed è presidente del Comitato ristretto dei sindaci dell’Asl1, carica che lo avrebbe dovuto portare a denunciare anzitutto i tanti problemi della sanità del nostro territorio. E invece ha chiuso tutti e due gli occhi, accettando continui scippi e depotenziamenti. Leggere infine le parole di Biondi che parla di territori di serie A e di serie B fa ulteriormente rabbia perché in questi cinque anni il centrodestra ha relegato la nostra provincia a fanalino di coda della regione: il peggioramento delle condizioni delle aree interne è stato esponenziale ed a subire le conseguenze sono stati e sono tutt’ora i cittadini, vittime del malgoverno dell’amministrazione regionale uscente. Rispediamo quindi al mittente queste becere accuse dal sapore di propaganda, questa sì, di serie B”.