“Si può tenere una struttura sanitaria aperta e funzionante con un ascensore rotto da due anni?”. A chiederselo è Lorenzo Berardinetti, candidato alla carica di consigliere regionale nella lista del Pd. Nei giorni scorsi ha raccolto la preoccupazione e lo sdegno di molte persone che frequentano il presidio ospedaliero di Pescina. Ha avuto modo di ascoltare le loro testimonianze e il loro rammarico.
“Due anni con un cartello appeso alla porta dell’ascensore: fuori servizio”, ha spiegato Berardinetti, “parliamo di una struttura spesso frequentata purtroppo da persone che stanno affrontando percorsi terapeutici molto difficili e dai loro familiari. L’ascensore a volte parte, poi si ferma e bisogna andare con la chiave a sbloccarlo. Di fatto l’unico funzionante in uso per il trasporto dei pazienti, i degenti, i visitatori e gli addetti alla pulizia è un montacarichi”.
Secondo Berardinetti, che è anche sindaco di Sante Marie e presidente dell’Uncem Abruzzo, “ogni struttura sanitaria degna di chiamarsi tale dovrebbe avere quantomeno i servizi minimi e non barcamenarsi ogni giorno tra disservizi e carenza di materiale idoneo per poter lavorare. Spero che la Asl dia risposte immediate proprio come ha fatto qualche settimana fa quando, raccogliendo la preoccupazione del personale sanitario del presidio ospedaliero di Tagliacozzo, ho denunciato la carenza di guanti ed elettrodi per l’elettrocardiogramma, poi arrivati a stretto giro”.