(Adnkronos) – Due ostaggi israeliani rapiti da Hamas sono stati liberati nella notte nel corso di una operazione a Rafah, nel sud di Gaza, condotta da Idf, Agenzia di sicurezza e polizia. A renderlo noto, le forze di difesa israeliane. "Durante un'operazione congiunta tra Idf, l'Agenzia di sicurezza e polizia israeliana, due ostaggi israeliani del Kibbutz Nir Yitzhak sono stati salvati: Fernando Simon Marman (60 anni) e Louis Har (70 anni)" recita la nota dell'esercito israeliano, che spiega come entrambi gli ostaggi liberati siano stati trovati in buone condizioni mediche e trasferiti in Israele per ulteriori accertamenti. Il ministro della Difesa israeliano Yoav Gallant ha definito su X "impressionante" l'operazione dell'esercito, aggiungendo di averla seguita dal Centro di comando insieme al primo ministro Benjamin Netanyahu e agli alti comandanti. Entrambi gli ostaggi erano stati rapiti dal kibbutz Nir Yitzhak, ha aggiunto, vicino al confine con Gaza, il 7 ottobre, quando circa 1.200 persone furono uccise e più di 240 prese in ostaggio. L'esercito israeliano ha confermato su Telegram di aver effettuato una "serie di attacchi contro obiettivi terroristici" nella zona Shaboura di Rafah. Secondo al Jazeera, almeno 63 persone sono state uccise durante raid contro due moschee nella città nel sud della Striscia. Il ministero della Sanità di Gaza ha riferito che almeno 50 persone sono state uccise negli attacchi e il bilancio delle vittime è ancora in aumento. Hamas ha condannato gli ultimi attacchi aerei israeliani su Rafah, affermando che rappresentano “un ampliamento della portata dei massacri che sta commettendo contro il nostro popolo”. “L’attacco dell’esercito di occupazione nazista stasera contro la città di Rafah, che finora ha causato la morte di più di un centinaio di martiri, è considerato una continuazione della guerra genocida e dei tentativi di sfollamento forzato che sta conducendo contro il nostro popolo palestinese”, ha scritto il gruppo terroristico in un comunicato stampa. Il presidente degli Stati Uniti, Joe Biden, ha indicato intanto al primo ministro israeliano, Benjamin Netanyahu, che l'operazione militare a Rafah non dovrebbe avere luogo "senza un piano credibile ed eseguibile per garantire la sicurezza e il sostegno ad oltre un milione di persone che vi trovano rifugio". Lo rende noto la Casa Bianca, informando sul contenuto del colloquio telefonico tra i due leader. "Misure urgenti e specifiche per aumentare la portata e la consistenza dell'assistenza umanitaria ai civili palestinesi innocenti" a Gaza sono state chieste dal presidente degli Stati Uniti. Nel corso della telefonata, Biden ha ribadito l'obiettivo "condiviso" di vedere Hamas "sconfitto" e di garantire la sicurezza a lungo termine di Israele e del suo popolo. I due leader hanno discusso poi degli sforzi in corso per garantire il rilascio di tutti gli ostaggi e Biden "ha sottolineato la necessità di sfruttare i progressi compiuti nei negoziati per garantire il rilascio di tutti gli ostaggi il prima possibile". —internazionale/esteriwebinfo@adnkronos.com (Web Info)