L’invito di Amadeus al festival è arrivato “perché GioGiò suonava nell’orchestra sinfonica di Sanremo. Lui quest’anno sarebbe venuto di nuovo lì, a suonare e ha fatto anche una masterclass con il primo corno dell’orchestra sinfonica di Sanremo ma purtroppo la mano barbara di quel killer non glielo permetterà mai più. Era giusto quindi un tributo alla sua memoria nel tempio della musica, Sanremo, dove mio figlio si sarebbe trasferito se avesse passato l’audizione che doveva fare”. Così all’Adnkronos Daniela Di Maggio, la mamma di Giovan Battista Cutolo, conosciuto come Giogiò, il giovane musicista ucciso in strada a Napoli dopo una lite. Amadeus, oggi in conferenza stampa, ha annunciato che la donna sarà ospite domani nella prima giornata del festival.
“Il tributo alla sua memoria è giusto anche per rappresentare una Napoli giusta, una Napoli della legalità, una Napoli aristocratica che credo incarniamo io e mio figlio. Ed è questo il messaggio che porterò su quel palco” racconta Daniela che aggiunge: “Napoli, purtroppo, è sempre sdoganata con un’immagine molto folcloristica ma c’è tutta un’altra Napoli che non viene mai rappresentata ed io auspico che con la presenza mia e di mio figlio venga rappresentata su quel palco la Napoli vera”.
E Napoli a Sanremo torna anche in gara, con Geolier che porta un testo in dialetto: “ovviamente si tratta di un dialetto rivisitato ma io tifo molto per lui. Gli ho parlato al funerale di mio figlio e io gli ho detto quello che pensavo, ovvero che quando si è un punto di riferimento per i ragazzi non è giusto dare messaggi violenti nelle canzoni, con riferimenti alle armi e alla ricchezza”. Invertiamo la rotta: “iniziamo a dare dei riferimenti come li dava mio figlio di legalità, di autenticità perché mio figlio è il vero influencer da seguire”.
“Quest’anno in Italia credo che ci siano due riferimenti importanti: Sinner e Giovanni Battista Cutolo. Due ragazzi meravigliosi esemplari che fanno del loro lavoro, del loro impegno un obiettivo importante. Sono questi i modelli da seguire”.
Quanto alla sua battaglia, “in poco tempo sono riuscita già a fare tanto. Sia il ministro Salvini che il ministro Piantedosi, con i quali mi sono confrontata, si sono complimentati perché ho avuto una ‘tigna’ tale da poter cambiare in un solo mese la legge minorile, ora decreto GioGiò” ma adesso, “voglio modificare anche la legge Gozzini, perché altrimenti nessuno avrà la pena e noi purtroppo vittime ci vedremo i killer dei nostri figli e dei nostri amori per strada dopo poco. Mi batterò per questo” conclude mamma Daniela. (di Loredana Errico)
(Adnkronos)