“Si sono mossi in tanti, il procuratore capo è andato a trovarla, sicuramente c’è stata una grande attenzione da parte delle autorità ungheresi: ma non dobbiamo dimenticare che sono più di 2.400 gli italiani detenuti nel mondo, noi seguiamo e diamo assistenza a tutti”. E’ quanto afferma, parlando del caso di Ilaria Salis, il ministro degli Esteri Antonio Tajani, in un’intervista al Corriere della Sera, aggiungendo che “anche ieri a Bruxelles ho parlato con il ministro degli Esteri ungherese, abbiamo riscontrato una disposizione ad ascoltarci, stanno facendo tutte le verifiche che abbiamo chiesto sulla tutela della detenuta”.
“Noi siamo stati colpiti dal modo in cui la signora Salis è stata tradotta in tribunale. Seguiremo il caso con il rispetto dovuto alle procedure della giustizia ungherese, ma sosterremo con attenzione e continuità la famiglia e gli avvocati”, ha continuato Tajani.
Alla richiesta di un commento alle parole di Matteo Salvini che ha detto che Salis non può più fare l’insegnante, il ministro degli Esteri poi ha risposto: “È una sua valutazione, io sono un garantista e sino a quando non viene condannata per me la Salis è una cittadina imputata, ma ancora innocente come tutti gli altri. Io non prendo posizioni politiche. Anche perché rischierei di danneggiare il detenuto. Quando si negozia il silenzio è d’oro”.
(Adnkronos)