Come già riferito nei suoi video sul canale YouTube Stefano Bernardi meteo e ripresi nella trasmissione di 15 ore fa, secondo Bernardi dopo un mese di assenza pressoché totale di piogge e nevicate ci sarebbero segnali di dinamicità all’orizzonte.
Cosa significa questo?
Non significherà certo il necessario ritorno del freddo ma quello delle precipitazioni, quello si, è possibile che ci sia.
L’inizio della seconda decade di Febbraio potrebbe rappresentare la volta buona. Dopo un flebile peggioramento che arriverebbe, a seguito di una perturbazione che da ovest si dirigerebbe verso est, a fare la sua parte tra giovedì e venerdì prossimi, potrebbe esserci l’abbassamento del fronte polare che, guardando alle simulazioni prodotte da ECMWF, è possibile che possa portare ad un cambiamento della dinamicità atmosferica, ovvero fare arrivare una sequela di perturbazioni atlantiche più o meno intense che a partire da domenica riporterebbero la pioggia a bassa quota e le nevicate in montagna.
Peggioramento sottolinea Bernardi non dal carattere freddo.
Successivamente, ma qui passiamo dal determinismo al probabilismo, la rotazione del Vortice Polare sul Canada e un suo rinforzo su questa zona potrebbe consentire l’elevazione in atlantico di un promontorio di alta pressione e con tutto ciò che ne potrebbe derivare in termini di possibili colate di aria fredda anche sul nostro territorio.
Finora è piovuto poco e nevicato ancora meno. Questo non significa, secondo Bernardi, che ciò che lo ha provocato è dovuto al cambiamento climatico, tutt’altro. Semmai il cambiamento climatico lo vediamo sotto l’aspetto delle temperature che a parità di impostazione barica si mostrano sicuramente più alte.
Se andassimo a vedere su macroscala cosa è avvenuto in Europa quest’anno ci accorgeremmo, infatti, che mai come quest’anno l’assetto Barico circolatorio a livello emisferico ha presentato connotati così filo artici da portare a dire che da anni non si avevano condizioni di così elevato freddo in molte nazioni del centro Nord Europa.
È piovuto poco è vero e Il freddo in alcune zone d’Italia lo si è provato soltanto sugli altipiani e nelle vallate dovuto al fenomeno dell’inversione termica e su alcuni litorali e pianure per via delle nebbie.
Ora le cose potrebbero cambiare anche se il condizionale è d’obbligo.
Bernardi attraverso la sua proverbiale vena preventiva ci esorta a prestare attenzione alle escursioni sui monti e se proprio si vorrà sciare sarebbe bene farlo sfruttando le piste.
Il weekend sarà bellissimo, se per bellissimo si intende cielo sereno e sole a gogò, ma attenzione perché la poca neve caduta e le temperature non proprio freddissime rendono il tutto troppo poco stabile per far sì che una gita possa non rappresentare un modo per rimpiangere di averla programmata.