“Il vertice dell’intelligence in Europa è stato costruttivo“. Lo ha dichiarato l’ufficio del primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu commentando il meeting tenutosi a Parigi sulle trattative per il rilascio degli ostaggi israeliani ancora nelle mani di Hamas. Nella dichiarazione l’ufficio del premier ieri ha aggiunto che “ci sono ancora lacune significative che le parti continueranno a discutere in ulteriori incontri che si terranno la prossima settimana”.
Unrwa, appello Guterres
Si allunga intanto la lista dei Paesi che sospendono fondi all’Unrwa. Il Giappone ha annunciato la sospensione della fornitura di finanziamenti aggiuntivi all’Agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati palestinesi e la Francia ha reso noto che sta riconsiderando i suoi futuri finanziamenti. “La Francia non ha previsto un nuovo pagamento per la prima metà del 2024 e deciderà quando sarà il momento l’azione da intraprendere insieme alle Nazioni Unite e ai principali donatori”, ha affermato il ministero degli Esteri francese, definendo le accuse contro l’Unrwa “eccezionalmente serie”.
Il segretario generale delle Nazioni Unite, Antonio Guterres, ha promesso conseguenze legali in seguito alle accuse a carico di 12 dipendenti dell’Unrwa di coinvolgimento negli attacchi contro Israele lo scorso 7 ottobre. “Qualunque dipendente coinvolto in azioni di terrore sarà chiamato a rispondere, anche con inchieste penali”, ha dichiarato, in una nota dell’Onu. L’Ufficio di controllo interno delle Nazioni Unite ha aperto un’inchiesta. Fino a ora nove dei 12 dipendenti dell’agenzia accusati da Israele di coinvolgimento negli attacchi di Hamas sono stati identificati e licenziati immediatamente. Un decimo è stato dichiarato morto e l’identità dei rimanenti due è al vaglio degli inquirenti. “Le decine di migliaia di uomini e donne che lavorano per l’Unrwa, molti dei quali in alcune delle situazioni più difficili per operatori umanitari, non devono essere penalizzati. Le necessità essenziali di una popolazione disperata che cercano di alleviare devono essere prese in carico“, ha aggiunto, sollecitando i Paesi che hanno sospeso il loro contributo all’agenzia, fra cui l’Italia, a garantire la continuità del suo operato.
Su X è intervenuto anche il direttore generale dell’Oms Tedros Adhanom Ghebreyesus, avvertendo che “tagliare i finanziamenti all’Unrwa in un momento critico” non farà altro che “danneggiare la popolazione di Gaza che ha un disperato bisogno di sostegno”.
“La potenziale partecipazione di 12 membri del personale dell’Unrwa agli attacchi del 7 ottobre non giustifica misure per affamare un’intera nazione”, ha scritto su X il ministro degli Esteri e vice primo ministro della Giordania Ayman Safadi, aggiungendo che “l’Unrwa è l’ancora di salvezza per oltre 2 milioni di palestinesi che soffrono la fame a Gaza”. “Non dovrebbe essere punita collettivamente per accuse contro 12 persone su 13.000 dipendenti – ha spiegato – L’Unrwa ha agito in modo responsabile e ha avviato un’indagine. Esortiamo i Paesi che hanno sospeso i fondi a revocare la loro decisione”.
Bilancio vittime a Gaza
Intanto il bilancio delle vittime degli attacchi israeliani sulla Striscia di Gaza dal 7 ottobre si avvicina a 26.500, ha riferito il ministero della Sanità dell’enclave palestinese. “Il numero delle persone uccise a seguito dell’aggressione israeliana dall’ottobre dello scorso anno è salito a 26.422 e 65.087 persone sono rimaste ferite”, ha affermato il ministero in una nota pubblicata su Telegram.
(Adnkronos)