L’AQUILA – Una giornata di escursione si è trasformata in tragedia quando una valanga ha colpito un gruppo di cinque escursionisti sul Monte Sirente, nei pressi di Monte Maioli, intorno alle ore 16 di ieri. Nonostante gli sforzi tempestivi dei soccorsi, un membro del gruppo, Luca Nunzi, 45 anni, è stato tragicamente travolto e ha perso la vita.
La chiamata è giunta alla centrale operativa 118 L’Aquila dai compagni di Nunzi, attivando immediatamente l’elicottero del 118 aquilano e le squadre del Soccorso Alpino.
Nonostante le condizioni meteorologiche che già presentavano un pericolo valanghivo, quattro degli escursionisti sono stati fortunatamente portati in salvo dalle squadre di soccorso insieme agli uomini della Guardia di Finanza. Fortunatamente, le loro condizioni sono state descritte come pressoché buone, considerando le circostanze avverse.
Il tecnico del Corpo Nazionale Soccorso Alpino Speleologico, a bordo dell’elicottero, ha individuato rapidamente il punto in cui Nunzi si trovava sotto il manto nevoso. Tuttavia, le condizioni sono apparse da subito critiche e il medico presente a bordo dell’elicottero, nel frattempo sbarcato sul posto, non ha potuto far altro che constatare il decesso.
Il sindaco dell’Aquila, Pierluigi Biondi, ha espresso il profondo dolore della comunità per la perdita di Luca Nunzi. Ha ringraziato gli operatori del 118, gli uomini del soccorso alpino della Guardia di Finanza e i tecnici del Corpo Nazionale Soccorso Alpino Speleologico per il loro tempestivo intervento nel salvare i sopravvissuti.
Anche il senatore abruzzese del Partito Democratico, Michele Fina, ha manifestato il suo cordoglio e quello del partito. Ha sottolineato l’importanza di affrontare la montagna con cautela, specialmente dato l’attuale rischio valanghe causato da temperature anomale.
Dalla prima ricostruzione dei fatti, sembrerebbe che Nunzi sia scivolato per diversi metri a ridosso del canale Maiori, sul versante nord del monte Sirente e poi è stato travolto da una slavina, causata con ogni probabilità dalla sua stessa caduta, non avendo scampo.