CELANO – Doppia bocciatura per l’Istituto professionale “Servizi per la sanità e assistenza sociale” proposto dal Comune di Celano. La Provincia dell’Aquila prima, e la Regione Abruzzo dopo, hanno sbarrato la strada all’amministrazione comunale di Celano. Il presidente della Provincia dell’Aquila, Angelo Caruso, nel nuovo “Piano provinciale di dimensionamento delle istituzioni scolastiche” ha stabilito di non formulare nuove proposte sull’offerta formativa e stessa cosa ha fatto l’assessore, Pietro Quaresimale, per la Regione.
Per il segretario del circolo del Pd, Ermanno Natalini, il doppio diniego è una grave penalizzazione per l’offerta formativa. “La doppia bocciatura per l’amministrazione comunale di Celano relativamente all’istituzione di un nuovo istituto scolastico professionale è arrivata prima dalla Provincia e poi dalla Regione”, ha dichiarato Natalini, “evidentemente c’è stata sia una scarsa capacità dell’intera amministrazione Santilli di dare risposte concrete circa la progettualità, il miglioramento e il potenziamento dell’offerta formativa dei nostri ragazzi, sia la marginalizzazione politica della nostra città compiuta proprio dai partiti di centrodestra, in particolare Fratelli d’Italia e Lega, che sistematicamente compiono scelte a danno di Celano”. Secondo il segretario di circolo del Pd “appare evidente che la capacità di incidere in positivo, di una intera amministrazione comunale schierata con FdI, del consigliere provinciale dello stesso partito come anche degli esponenti locali della Lega, sono prossime alle zero.
Tra l’altro l’atteggiamento della maggioranza di Celano è apparso debole e rinunciatario tanto da non difendere le loro stesse scelte. Infatti dopo il no secco della Provincia, il Comune non ha nemmeno riproposto e sostenuto l’istanza in Regione, sede a cui spettava l’ultima parola e quindi la possibilità di avere un nuovo istituto scolastico a Celano è svanita nel nulla. Questa decisione ora rischia di compromettere anche l’autonomia della dirigenza scolastica in città in quanto, come è noto, il governo Meloni nella riforma attuata ha alzato i parametri numerici per l’autonomia degli istituti scolastici e ha cancellato l’istituto della reggenza delle direzioni scolastiche portando a un accorpamento degli uffici amministrativi”.