Una lettera aperta agli aquilani è stata inoltrata dai lavoratori della Tecnocall, azienda in ambito energetico che si occupa il cui lavoro è messo a rischio dalla cancellazione dal Decreto Energia dell’articolo 36 Ter, precedentemente approvato con la legge 85 del 3 luglio, la cosiddetta ‘clausola sociale’.
A fare le spese di questa situazione sono circa 2.000 dipendenti in tutta Italia, di cui 100 sul territorio aquilano.
A loro, dunque, l’iniziativa di lanciare questo appello aperto.
“Siamo i lavoratori del mercato tutelato dell’energia – si legge nel messaggio – che a breve termine rischiano di non avere più un posto di lavoro un salario, la dignità di chi nel lavoro vede il proprio riscatto e quella della propria famiglia.
Non perderemo il posto di lavoro per una crisi aziendale, per una crisi economica come ce ne sono state tante anche nel nostro territorio, ma ciò accadrà per una scelta politica.
Il Governo nel Decreto Energia ha scelto di cancellare una norma di civiltà che avrebbe garantito a tutte e tutti noi di continuare a svolgere il nostro lavoro, quella norma si chiama clausola sociale”.
“La clausola sociale – si legge ancora – è un nostro diritto, è il diritto di tutte le lavoratrici e di tutti i lavoratori a non vedersi recapitare una lettera di licenziamento nelle successioni dei contratti. La cancellazione della clausola sociale non rappresenta un attacco solo a noi, ma rischia di compromettere d’ora in avanti il diritto di lavoratori, rischia di rimettere in discussione una conquista del movimento dei lavoratori”.
Vari scioperi e sit-in sono stati portati avanti nelle ultime settimane. Una delegazione di lavoratori, insieme alle forze sindacali, ha anche incontrato il sindaco dell’Aquila Pierluigi Biondi e la sottosegretaria al Made in Italy, Fausta Bergamotto.