In tempi in cui tutto deve essere monetizzabile, facile, veloce, per fortuna c’è ancora chi segue la strada della passione incondizionata, dell’impegno e, soprattutto, della costanza. A Cese da 18 anni si rinnova una mostra fotografica che ferma su carta lucida i momenti passati e presenti dell’intero paese e non solo. Perché Alfredo Cipollone, ex finanziere in pensione, da sempre appassionato di fotografia, ama affiancare agli scatti “cesaròli” anche i fotogrammi della Marsica più rilevanti e accattivanti. Ad ogni modo, al centro della mostra che allestisce annualmente in una ex stalla rimessa a nuovo (quella del suocero, Filippo “jo Riccio”) resta sempre Cese, raffigurato in quello che si può definire un “presepe” di persone, personaggi ed eventi.
Gli appuntamenti pubblici e privati della frazione scorrono nella propria sequenza temporale attraverso gli scatti del curatore e delle persone che a lui affidano i propri momenti, riconoscendogli la stessa attenzione che Alfredo dimostra nel seguire occasioni liete o solenni, collettive o private, sempre con la stessa dedizione e prontezza. Una collezione fotografica che si rinnova sempre diversa ogni anno proponendo vecchi scatti in bianco e nero, ricordi sbiaditi del vecchio paese ed immagini recenti che spaziano da feste popolari a celebrazioni religiose, a ricorrenze, lauree, eventi sociali e omaggi sentiti verso chi non c’è più. Non solo un esempio ammirevole di costanza, dunque, ma un impegno imprescindibile per il curatore, che nel tempo ha meritato l’attenzione e la stima non solo dei propri compaesani, ma di un’ampia cerchia di amici ed appassionati.
A questi si è unito recentemente anche il Maggiore della Guardia di Finanza Luigi Falce, il quale ha voluto omaggiare con la propria visita il lavoro di Cipollone riconoscendogli un ruolo di rilievo nella conservazione della memoria del proprio paese e nella testimonianza degli eventi locali del Corpo, a cui l’ex-finanziere, socio A.N.F.I. è sempre rimasto autenticamente legato. Nell’omaggio del Maggiore Falce si riassume così quello di un’intera comunità, in un “grazie” che è assieme un bel riconoscimento per la dedizione dimostrata e un sentito sprone a preservarne la continuità.