“C’era bisogno di un segnale, forte e chiaro. Il segnale è arrivato. Noi lo abbiamo provocato. Il presidio odierno a difesa del servizio di Endoscopia dell’Ospedale di Sulmona e della sanità pubblica ha mostrato, a chi ha partorito tale incomprensibile determinazione, che le cittadine ed i cittadini, i medici, gli infermieri e tutti gli operatori sanitari non hanno intenzione di accettare tale scellerata e discriminatoria disposizione. Noi ci siamo immediatamente mobilitati, convinti che non saremmo stati soli, convinti dell’inaccetabilità di tale scelta. La Valle Peligna non merita tali particolari “attenzioni” ” – così in una nota inviata alla stampa il Segretario Generale CGIL Provincia dell’Aquila Francesco Marrelli ed il Segretario Generale FP CGIL Provincia dell’Aquila Anthony Pasqualone – che continuano – “Ringraziamo le oltre cento persone presenti, il Sindaco di Sulmona ed il Sindaco di Pacentro che hanno sentito il bisogno di stare al fianco delle cittadine e dei cittadini, delle lavoratrici e dei lavoratori. L’attenzione rimarrà alta, non abbasseremo la guardia, non ci accontenteremo di generiche ed informali rassicurazioni, finché non verrà definitivamente revocata la disposizione di trasferimento in essere con atti certi di mantenimento del servizio presso l’Ospedale di Sulmona. Terremo viva la mobilitazione e la discussione, pronti a tornare alla lotta. E’ necessario. E’ nostro dovere. Il territorio della Valle Peligna già depredato di funzioni, già impoverito di presenza industriale ha bisogno di altre determinazioni, che riconsegnino la giusta dignità al territorio, con un progetto integrato di ripresa e valorizzazione.
La Direzione Strategica della ASL 1 Avezzano Sulmona L’Aquila si attivi affinché l’Ospedale e la medicina territoriale vengano potenziati e non depredati. Non sarà il periodo feriale a farci distrarre. Noi non andiamo in ferie! Ci siamo, attenti e pronti a promuovere la necessaria e oramai non più rinviabile vertenza della Valle Peligna. E’ necessario attivare immediatamente un serio e concreto confronto istituzionale, che torni a parlare dei bisogni delle persone, ad iniziare dal lavoro, servizi sanitari, infrastrutture, istruzione e mobilità”.