Il senatore Michele Fina, segretario uscente, ha augurato al suo successore “buon lavoro con profonda gratitudine, perché ha accettato di svolgere un ruolo importante in una fase complessa. Così come è stato determinante per me, nella collaborazione di questi anni. Con la sua elezione facciamo un passo avanti nella capacità di valorizzare tutte le energie preziose del nostro partito, tutte le idee e i talenti. Io darò una mano dalla mia postazione di combattimento, orgoglioso di questo passaggio di consegne ad un amico che stimo da sempre. Possiamo e dobbiamo offrire alla nostra regione un partito forte e allo stesso tempo umile nel cucire un’alleanza che possa essere esattamente quello di cui ha bisogno oggi l’Abruzzo. Con questo nuovo slancio sono certo che ci riusciremo”.
Marinelli ha sottolineato che “non siamo all’anno zero, le interlocuzioni sono iniziate, c’è tutto il lavoro che è stato fatto sui territori, in Consiglio regionale. Sono ottimista, sapremo tutti assieme mettere in campo un’alternativa competitiva, ampia, credibile, guidata autorevolmente e con un programma condiviso. Per noi il punto di partenza è il documento congressuale, è il nostro contributo al tavolo della coalizione. Punteremo sui temi che ci uniscono e ci uniranno agli alleati, alle soluzioni che serviranno per superare i fallimenti di questi anni. Tra questi il lavoro, le infrastrutture, lo sviluppo, il contrasto convinto al progetto dell’autonomia differenziata, la sanità, la cui gestione dilettantesca emerge drammaticamente, ovunque in Abruzzo, proprio in questi giorni. Occorrono per noi un patto che apra la strada a un salto culturale, a una concezione integrata ospedale – territorio, che si realizzi non nella propaganda e nei vuoti proclami bensì nella risposta ai bisogni delle cittadine e dei cittadini. Il principio fondamentale, per questa e per il resto delle nostre priorità, deve essere proprio quello di agire nella concretezza della qualità della vita delle abruzzesi e degli abruzzesi, quella che è peggiorata negli anni dell’amministrazione Marsilio, nonostante la fase storica riservi opportunità irripetibili. Serve la capacità di programmare, serve una visione, quella che non può avere chi è stato più impegnato a rispondere e a puntellare i riferimenti romani che a dedicarsi alla nostra regione. Per noi si riparte invece proprio dall’Abruzzo”.