La gestione dell’emergenza ordigno bellico, con evacuazione di circa 20 mila cittadini, è appena terminata con piena soddisfazione da parte dell’amministrazione comunale anche per le tante attestazioni di un ottimo lavoro svolto, arrivate dai concittadini, dal Prefetto Cinzia Torraco e, proprio questa mattina, dagli stessi artificieri del 6° reggimento Genio Pionieri che hanno donato al sindaco Giovanni Di Pangrazio il Crest del reggimento per “la grande disponibilità e l’efficacia della macchina comunale che ha facilitato il loro compito”.
A palazzo di città, però il tema dei piani di emergenza resta in agenda.
Ieri, nella sala consiliare, si è tenuta una giornata di approfondimento e formazione alla presenza di sindaci e tecnici comunali promossa da Anci e Protezione Civile regionale per diffondere la cultura della prevenzione del rischio e lavorare all’aggiornamento dei Piani Comunali di Emergenza.
In sala, anche il presidente Uncem Lorenzo Berardinetti e tanti amministratori che hanno potuto confrontarsi con il direttore dell’agenzia regionale di Protezione civile Mauro Casinghini e il direttore Anci Abruzzo Massimo Luciani.
In apertura, il sindaco Di Pangrazio ha voluto mettere a disposizione quanto emerso in città con la maxi-evacuazione presentata come patrimonio di conoscenza comune e ha proposto ai presenti l’opportunità di predisporre Piani Integrati di protezione civile perché “le crisi e le emergenze non conoscono né rispettano i confini dei comuni e possono essere meglio affrontate insieme”.
Tema ripreso dal direttore Casinghini che ha sottolineato l’importanza del rapporto con i primi cittadini e le popolazioni interessate “nessuno si sentirà mai abbandonato finché ci sarò io alla guida della protezione civile regionale” per poi evidenziare che “la pianificazione è fondamentale. Questo è un workshop che serve ad agire velocemente per aggiornare i piani comunali. L’idea è quella di incontrare tutti per sapere, punto per punto, le problematiche e arrivare all’approvazione del piano in consiglio” senza trascurare un elemento cruciale quale quello del livello di consapevolezza delle popolazioni interessate: “siamo tutti protezione civile. Per arrivare ad un elevato livello di sicurezza dobbiamo abituare anche la cittadinanza a fare la propria parte insieme alle istituzioni”.
Nel corso dell’appuntamento formativo i partecipanti hanno ricevuto indicazioni di carattere tecnico anche perché i piani di emergenza sono sovraordinati agli altri piani territoriali, comportano varianti al Piano regolatore urbanistico e devono contenere procedure operative per affrontare diversi tipi di emergenze.
Da qui la struttura dei piani in quattro punti, il primo relativo all’inquadramento territoriale con la descrizione del territorio, le persone fragili, il patrimonio edilizio e le infrastrutture strategiche, la componente dei rischi, poi quella sui modelli di intervento con procedure da mettere in atto, ruoli e responsabilità, individuazione delle aree di accoglienza e di prima assistenza ed infine quella relativa a informazione e comunicazione.
Su quest’ultima, proprio ad Avezzano, mercoledì 29 marzo, si terrà un interessante incontro di approfondimento dal titolo “Comunicazione di crisi e social media” focalizzato sui principi teorici, modelli concettuali consolidati e applicazioni pratiche con la partecipazione del Professore Simone Splendiani dell’Università di Perugia.