“La riforma Cartabia è entrata in vigore da solo una settimana ma dal provvedimento emergono già delle lacune che, generando dubbi interpretativi, paralizzano l’iter della giustizia. In questo modo anziché agevolare le Forze dell’Ordine, gli agenti finiscono in un’impasse burocratico col rischio di non convalidare gli arresti” – a
intervenire è Antonio Nicolosi, segretario generale di Unarma, sindacato dell’Arma dei carabinieri – “Tra le novità introdotte dalla riforma, per esempio, c’è l’obbligo di affiancare alla trascrizione integrale degli
interrogatori e delle dichiarazioni anche la loro registrazione audio-video, con strumenti tecnici di cui non siamo in possesso e per cui non abbiamo risorse al momento. Inoltre” – prosegue Nicolosi – “numerosi delitti contro la persona e contro il patrimonio possono essere perseguibili ora solo se la persona offesa sporge querela, anziché ricorrere a quella d’ufficio. La fretta con la quale è stato votato il provvedimento ha generato un forte smarrimento in chi agisce contro il crimine, tra le divise ma anche tra i componenti della magistratura che ancora oggi non risulta abbiano delle linee guida per affrontare la situazione. Auspichiamo un intervento solerte del
Ministro Nordio affinché si faccia luce sulle perplessità che la riforma Cartabia genera tra le Forze dell’Ordine, snellendo il loro lavoro”.